domenica 9 dicembre 2007

Lettere a Theo Vincent Van Gogh











Neunen, agosto 1884
Caro Theo,...........Quando ti dico che proprio ora sono completamente preso da due nuovi grandi studi di interni di botteghe di tessitori, capirai che non sono proprio nello stato d'animo adatto. Particolarmente in quanto, se dovessi rivolgermi a quei signori dell'Aia, sorgerebbero forse nuovi disaccordi.Quanto ai due dipenti di tessitori, uno fa vedere parte del telaio con una figura e una finestrella.L'altro è un interno, con tre piccole finestre che guardano su delle piante giallastre, in contrasto col blu del tessuto sul telaio e con il camiciotto del tessitore che è ancora blu, ma di un blu diverso.Non ho ancora iniziato però quel che mi ha colpito di più in natura, ultimamente, perchè non avevo a disposizione un buon modello. I campi di grano non sono ancora maturi sono attualmente di una tonalità di colore dorato, scuro, di un bronzo rossastro o dorato. Ciò risalta ancora più per contrasto con il color cobalto dei frammenti di cielo.Raffigurati, su di uno sfondo del genere, delle figure di donna, estremamente rudi e colme di energie, dai colti, braccia e piedi abbronzati dal sole, dagli abiti polverosi e grossolani color indaco, la cuffia nera a forma di berretto posata sui capelli corti; e mentre si avviano al lavoro passano attraverso il grano per un sentiero polveroso di un viola rossastro, con delle erbacce verdi, e recano sulle spalle le zappe o una pagnotta di pane nero - una brocca o una cuccuma d'ottone per il caffè sotto il braccio. Questo soggetto l'ho visto ripetutamente negli ultimi tempi, con ogni sorta di varianti. Ti assicuro che è veramente notevole.E' molto ricco e al tempo stesso è molto sobrio, squisitamente artistico. Ne sono tutto preso.Il conto dei colori è però salito a cifre tali che devo diffidare dall'iniziare cose nuove di grandi dimensioni, e a maggior ragione in quanto mi verrà a costare molto per i modelli: se soltanto potessi procurarmi dei modelli adatti, proprio del tipo di cui ho bisogno (visi rudi e piatti, dalle fronti basse e dalle labbra grosse, non affilate, ma piene e simili a quelle dei quadri di Millet) e con proprio quegli stessi abiti.Il soggetto richiede infatti una grande precisione, senza possibilità di allontanarsi dai colori del costume, perchè l'effetto sta nell'analogia tra la tonalità rotta dell'indaco con quella del cobalto, resa ancor più forte dai tocchi nascosti di arancione tra il color bronzo rossastro del grano.Con un quadro del genere si potrebbe creare un'impresisone fedele dell'estate. Penso che l'estate sia tutt'altro che facile da esprimere; in genere, o spesso per lo meno, gli effetti estivi sono o impossibili o brutti, così almento mi pare; però d'altro canto, c'è il crepuscolo.Voglio dire però che non è facile trovare un effetto di sole estivo che sia altrettanto semplice, ricco e piacevole a guardarsi e nemmeno altrettanto caratteristico quanto gli effetti nelle altre stagioni.La primavera è tutta grano giovane, verde tenero,e meli in fiore.L'autunno è il contrasto delle foglie gialle con delle tonalità di viola.L'inverno è la neve con delle immagini nere che vi stagliano sopra.Orbene, se l'estata è il contrasto degli azzurri con un tocco di arancione nel bronzo dorato del grano, si potrebbe dipingere un quadro che esprima lo spirito delle stagioni in ciascuno dei singoli contrasti di colori complementari (rosso e verde, azzurro e arancione, giallo e viola, bianco e nero).
dal libro Lettere a Theo sulla pittura di Vincent Van Gogh

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