lunedì 5 ottobre 2009

Il Giardino dei Tarocchi - Capalbio


Il Giardino dei Tarocchi - Capalbio
Tra il 1979 il 1996, l'artista francese Niki De Saint Phalle ha realizzato, nel cuore della Maremma, in una zona posta tra il litorale costiero e le coline più boscose dell'entroterra, l'opera che può essere considerata la sintesi di tutto il suo percorso artistico. Questa è composta da gigantesche sculture, alte circa 12/15 metri che raffigurano i ventidue Arcani Maggiori delle carte dei Tarocchi. Fonte d'ispirazione alla realizzazione di questo esoterico giardino è stato sicuramente il meraviglioso parco Guell dell'architetto Gaudì a Barcellona, infatti sono evidenti le analogie tra l'opera di Niki De Saint Phalle e quella dell'artista spagnolo non solo per l'uso dei materiali ma anche per la forte carica simbolica racchiusa in tutto l'intervento. Le sculture sono state realizzate internamente con tondino di ferro sagomato e saldato a formare una rete fitta e intrecciata con una forma che già assomigliava alla scultura. Quest'intreccio di ferro è stato riempito e rivestito di cemento costituendo la parte grezza ed in seguito è stato rivestito con mosaici a specchio, vetri pregiati e tessere di ceramica, lavorate e cotte sul posto. Tutto il giardino è recintato da un muro di tufo in cui si inserisce il singolare progetto della biglietteria, opera dell'architetto Mario Botta. Il Giardino dei Tarocchi è nato grazie alla solidarietà della famiglia Caracciolo che ha dato all'artista la possibilità di realizzare questo giardino fantastico in un appezzamento di terreno di loro proprietà. Oggi il giardino è diventato una fondazione privata ed i suoi introiti servono alla sua manutenzione.








































domenica 4 ottobre 2009

Stacey O'Brien Wesley "Il Gufo"

Trama
Una perfetta Love Story (con le iniziali maiuscole, proprio come il film). Lei, Stacey, graziosa, un po’ solitaria, con lo spettro della malattia dietro l’angolo. Lui, Wesley, amabile, imprevedibile e giocherellone, ma di polso. Tra i due scocca inevitabile la scintilla. Tutto sembrerebbe normale, persino banale, non fosse che lui, lui Wesley, è un adorabile gufo da granaio (a essere precisini, un barbagianni). Stacey lo accoglie fin da piccolo, lo accudisce, e i due diventano inseparabili. Narrata con brio, con sentimento ma senza sentimentalismi, la favola incredibilmente vera di un rapporto speciale e unico, dove non importa più chi sia l’essere umano e chi l’animale; una vicenda che scalda il cuore, «un inedito incrocio tra il John Grogan di Io e Marley e un Nicholas Sparks meno sdolcinato» («The Seattle Times»).