lunedì 16 marzo 2009

Biografia Piotr il'ic Ciaikovskij




Piotr Il'IC Ciaikovskij.
Piotr Il'ic Ciaikovskij nasce a Kamsko-Votkinsk il 26 aprile 1840. Figlio di Il'ja Petrovic, ingegnere minerario e dirigente di azienda, e di Aleksandra Andrejanovna Assier, di origine francese, mostra sin da piccolo un precoce interesse per la musica. La sua istruzione viene curata dalla governante di casa, Fanny Durbach, ma la sua educazione musicale rimane limitata allo studio del pianoforte.Verso la fine del 1848 i Ciaikovskij si trasferiscono a San Pietroburgo e successivamente fissano la loro dimora presso Alapaevsk, sugli Urali. Nell'estate del 1850 Piotr Il'ic viene iscritto alla Scuola di Giurisprudenza. La separazione dalla madre è per il ragazzo uno dei momenti più terribili della sua esistenza. Piotr Il'ic nutre infatti per la madre un affetto esclusivo e la morte di lei, avvenuta per colera nel 1854, è il dolore più grave che egli deve soffrire nella sua esistenza e che lo marchia per tutta la vita.Terminati gli studi il giovane trova lavoro come impiegato presso il Ministero della Giustizia continuando però a impegnarsi negli studi musicali. Nel 1863 si dimette dall'incarico al Ministero per dedicarsi interamente allo studio musicale presso il Conservatorio di San Pietroburgo dove si diploma con medaglia d'argento nel 1865. Immediatamente dopo, nominato insegnante di armonia, si trasferisce a Mosca dove insegna per 11 anni.Nel 1868 Ciaikovskij viene coinvolto nell'unica vicenda sentimentale di tutta la sua vita, quando una cantante d'opera di origine belga, Desirée Artot, giunge in visita a Mosca. Si parla di matrimonio, ma il loro rapporto si sgretola rapidamente. Il 1877 è un anno cruciale della sua vita. Sul finire del 1876 riceve una lettera da Nadezda von Meck, una ricca vedova fanaticamente devota alla sua musica. Inizia allora una lunga corrispondenza, durata 14 anni, durante la quale i due si confessano reciprocamente i loro pensieri più reconditi ma per desiderio di entrambi essi non si incontrano mai. Nadezda diviene la benefattrice del compositore al quale dona una pensione annua di 6000 rubli che gli consente di essere indipendente.L'altra figura femminile che entra nella sua vita è Antonina Miljukova. Agli inizi del maggio del 1877 Ciaikovskij riceve una lettera di una donna che gli confessa di essere innamorata di lui sin dai tempi in cui era studentessa di pianoforte al Conservatorio. Il compositore non sa assolutamente chi sia costei e si dimentica della lettera essendo assorbito dalla composizione della sua nuova opera Evgenij Onegin. In seguito, mentre sta componendo la scena in cui Tatjana scrive una lettera d'amore a Onegin che poi la respinge, lui stesso riceve una seconda lettera d'amore da parte di Antonina. A questo punto, colpito dall'analogia, decide di incontrarla e le dice chiaramente che non la può amare ma che l'avrebbe sposata se lei glielo avesse chiesto, cosa che la donna fa. A luglio i due si sposano. Il matrimonio è un incubo. Condotto alla disperazione dall'avversione fisica nei confronti di Antonina, egli tenta il suicidio, poi fugge a San Pietroburgo in uno stato psichico assai prossimo al delirio sinchè il fratello Anatol ritorna a Mosca dove riesce ad ottenere la sentenza di separazione da Antonina e conduce Piotr Il'ic con sè in Europa.Dopo il fallimento del matrimonio, Ciaikovskij rassegna le dimissioni dal Conservatorio e inizia a trascorrere la maggior parte del proprio tempo all'estero o nella campagna russa.Negli anni successivi il compositore riceve dallo Zar l'onorificenza dell'ordine di S. Vladimiro. Viene quindi eletto membro dell'Academie Française e nel 1893 riceve dall'Università di Cambridge la laurea in musica honoris causa.La Sesta Sinfonia (La Patetica), ascoltata per la prima volta il 28 novembre 1893, nove giorni prima della sua morte avvenuta a San Pietroburgo, diviene il suo testamento spirituale. I solenni funerali vengono celebrati nella Cattedrale di San Pietroburgo, che per la prima volta accoglie le spoglie di un personaggio non nobile, e vengono seguite da una folla immensa.

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