lunedì 12 maggio 2008

Il Lago dei Cigni








Il lago dei Cigni
Balletto in quattro atti; libretto Vladimir Petrovic Begicev e Vasil Fedorovich Geltser; musica di Piotr I. Ciaikovsky; coreografia di V. Reisinger; scenografia H. Shangin, K. Valts, H. Groppius; costumi di H. Simone e Vormenko.
Prima rappresentazione: Mosca, Teatro Bolshoi, 4 marzo 1877 con interpreti: Pelageia Karpakova, S. Gilbert.
Il Lago dei Cigni è uno dei balletti più popolari di tutti i tempi. E’ il balletto che cattura, più di ogni altro, tutta la gamma delle emozioni umane: speranza, disperazione, terrore, tenerezza, melanconia, estasi. Segna l’inizio di una lunga collaborazione tra il compositore Piotr Ilyich Tchaicovskij (1840 - 1893) e il coreografo e maestro del Balletto Imperiale Russo Marius Petipa (1818 - 1910). Incredibilmente, quando ha debuttato in 1876, Il Lago dei Cigni è stato un fiasco. La coreografia era povera e si disse che era un balletto senza futuro. La versione conosciuto oggi è il risultato della collaborazione tra Petipa e il suo assistente Lev Ivanov, che, in una nuova versione del 1895, ha sviluppato pienamente il dramma centrale di una donna intrappolata nel corpo di un uccello, attraverso i movimenti delle braccia, le articolazioni dei piedi e la posizione della testa e del collo della ballerina. Il Lago dei Cigni è la storia del giovane Principe Siegfried, che si innamora dalla Regina dei Cigni, Odette, una donna trasformata in un uccello da un crudele mago. Odette gli spiega che è destinata a rimanere una strana creatura composita fino a quando sarà salvata dall’amore eterno di un uomo. Catturato dalla sua bellezza, il principe le giura amore eterno, ma ad una festa per i suoi 21 anni, viene circuito dal mago Von Rothbart, e dichiara l’amore per Odile, la malvagia sorella gemella di Odette. Rendendosi conto di aver tradito, il principe corre al lago. Là incontra Von Rothbart, lo batte in un duello, e distrugge il suo potere. I due amanti sono riuniti. Il Lago dei Cigni è uno dei balletti più difficili tecnicamente. La difficoltà è in parte dovuta ad una eccezionale ballerina italiana, Pierina Legnani. Quando la Legnani ballò nel ruolo duplice di Odette/Odile, ha portato la sua abilità di eseguire 32 fouettes di seguito. Il pubblico era così impressionato che a qualunque ballerina che ha ballato in questo ruolo, da allora, sono richieste le 32 fouettes. A parte la difficoltà di esecuzione, molti odiano le 32 fouettes, perché le considerano un pezzo da circo, solo per effetto, senza nessuna motivazione psicologica inerente al dramma, mentre nel Lago dei Cigni i movimenti generalmente rivelano il carattere del personaggio, che li dà il ragion d’essere.

La “prima” del Lago dei cigni non fu accolta con favore dal pubblico, che considerò la musica di Ciaikovsky rivoluzionaria, la coreografia insulsa, l’allestimento non appropriato e gli interpreti inadeguati, tanto che il balletto fu tolto dalle scene dopo solo poche repliche. Fu riallestito nel 1880 e nel 1882, sempre a Mosca, con una nuova coreografia di Olaf Hansen ma anche questa volta non incontrò il favore del pubblico e della critica e nel 1888 al Teatro di Praga su coreografia di Augustin Berger (solo secondo atto).

La versione completa e totalmente rinnovata del balletto (in 3 atti e 4 scene) andò definitivamente in scena il 27 gennaio 1895 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, grazie alla lungimiranza del principe Vsevolozskij, sovrintendente dei teatri imperiali di San Pietroburgo che riprovò a metterlo in circuito dopo che il 17 gennaio 1894 (interpreti Pierina Legnani e Pavel Gerdt) venne riproposto il secondo atto con la coreografia di Lev Ivanov in uno spettacolo dedicato alla memoria di Ciaikovsky morto nel 1893.

Il 27 gennaio 1895 il nuovo Lago dei cigni, in una versione totalmente rinnovata, andò in scena al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo riportando immediatamente un successo strepitoso. Coreografi furono il russo Lev Ivanov per gli atti bianchi (II e IV) e il francese Marius Petipa (I e III), quest’ultimo rielaborò il libretto, modificò alcune scene e inserì nella partitura originale alcuni brani pianistici di Ciaikovsky. Direttore d’orchestra fu Riccardo Drigo che diresse e riorchestrò la partitura originale aggiungendovi anche una pagina di sua composizione (il grand pas de deux). Interpreti di quella storica “prima” (scenografia di M.Botcharov e M.Levogt) furono Pierina Legnani (che introdusse 32 fouttées nella variazione del cigno nero), Pavel Gerdt e Alexei Bulgak
Tratto dal racconto Der geraubte Schleier (Il velo rubato) pubblicato nella raccolta Volksmärchen der Deutschen di J.K.A. Musäus, il balletto narra la storia della principessa Odette trasformata in cigno dal mago Rothbart e destinata ogni notte a ritrovare le sembianze umane da mezzanotte all’alba insieme alle sue compagne. Il principe Siegfried la incontra durante una battuta di caccia e se ne innamora giurandole amore eterno. Durante un ballo al castello, organizzato dalla regina madre perché Siegfried scelga una fidanzata, giunge Rothbart con Odile vestita da cigno nero e del tutto somigliante ad Odette. Il principe viene sedotto e presenta Odile come sua futura sposa ma nello stesso istante appare Odette ed egli comprende di essere venuto meno al giuramento. Siegfried fugge disperato sulle rive del lago dove ritrova Odette che lo perdona ma Rothbart scatena una tempesta e i due innamorati annegano nel lago riunendosi in cielo. Altre versioni, tra le quali quella di Asaf Messerer del 1937 (Mosca, Teatro Bolshoi), introdussero il finale positivo in cui Siegfried sconfigge Rothbart sciogliendo dall’incantesimo Odette.
Yulia Makhalina "Odette" nel Lago dei cigni
D
el Lago dei cigni sono state realizzate innumerevoli versioni, tra le quali quella di Aleksandr Gorsky, per il Teatro Bolshoi di Mosca nel 1901, poi riveduta e corretta dal citato Messerer nel 1937. Altre importanti versioni russe sono state quelle coreografate da Agrippina Vaganova (Pietroburgo, Teatro Kirov, 1933 con Galina Ulanova), Fyodor Vasilievich Lopokov (Pietroburgo, Teatro Kirov, 1945), Konstantin Sergeyev (Pietroburgo, Teatro Kirov, 1950), Vladimir Bourmeister (Teatro Musicale Stanislavsky e Nemirovich-Danchenko, 1953), Yuri Grigorovich (Mosca, Teatro Bolshoi, 1969).
La prima rappresentazione integrale del balletto al di fuori della Russia è avvenuta nel 1907 al Teatro Nazionale di Praga con la coreografia di Achille Viscosi. In Occidente, dopo che Mikhail Fokine con Olga Preobrajenskaia avevano presentato nel 1910 all’Hippodrome di Londra il secondo atto, il Lago fu allestito in una versione in due atti e tre quadri dalla compagnia dei Ballets Russes di Diaghilev al Covent Garden di Londra nel 1911 con interpreti Mathilda Kschessinska e Vaslav Nijinskij. La prima versione completa integrale di Petipa-Ivanov rappresentata in Occidente è stata montata da Nicholas Sergeyev nel 1934 a Londra per il Vic-Wells Ballet con interpreti Alicia Markova e Robert Helpmann.
Il Lago dei cigni di Mats Ek
Altre importanti versioni sono quelle di Georges Balanchine (per il New York City Ballet) nel 1951, John Cranko (per lo Stuttgart Ballet) nel 1963, Rudolf Nureyev (per il Balletto dell’Opera di Stato di Vienna) nel 1964, John MacMillan (per il Balletto dell’Opera di Berlino) nel 1964, John Neumeier (per l’Hamburg Ballet) nel 1976, Peter Darrell (per lo Scottish Ballet) nel 1977, Mats Ek (per il Cullberg Ballet) 1987, Roland Petit (per il Balletto di Marsiglia) 1988, Matthew Bourne (Saddler's Wells Theatre) 1995, Peter Martins (per il Royal Danish Ballet) 1996.
Collegamenti
Tratto dal racconto Der geraubte Schleier (Il velo rubato) pubblicato nella raccolta Volksmärchen der Deutschen di J.K.A. Musäus, il balletto narra la storia della principessa Odette trasformata in cigno dal mago Rothbart e destinata ogni notte a ritrovare le sembianze umane da mezzanotte all’alba insieme alle sue compagne. Il principe Siegfried la incontra durante una battuta di caccia e se ne innamora giurandole amore eterno. Durante un ballo al castello, organizzato dalla regina madre perché Siegfried scelga una fidanzata, giunge Rothbart con Odile vestita da cigno nero e del tutto somigliante ad Odette. Il principe viene sedotto e presenta Odile come sua futura sposa ma nello stesso istante appare Odette ed egli comprende di essere venuto meno al giuramento. Siegfried fugge disperato sulle rive del lago dove ritrova Odette che lo perdona ma Rothbart scatena una tempesta e i due innamorati annegano nel lago riunendosi in cielo. Altre versioni, tra le quali quella di Asaf Messerer del 1937 (Mosca, Teatro Bolshoi), introdussero il finale positivo in cui Siegfried sconfigge Rothbart sciogliendo dall’incantesimo Odette.
Del Lago dei cigni sono state realizzate innumerevoli versioni, tra le quali quella di Aleksandr Gorsky, per il Teatro Bolshoi di Mosca nel 1901, poi riveduta e corretta dal citato Messerer nel 1937. Altre importanti versioni russe sono state quelle coreografate da Agrippina Vaganova (Pietroburgo, Teatro Kirov, 1933 con Galina Ulanova), Fyodor Vasilievich Lopokov (Pietroburgo, Teatro Kirov, 1945), Konstantin Sergeyev (Pietroburgo, Teatro Kirov, 1950), Vladimir Bourmeister (Teatro Musicale Stanislavsky e Nemirovich-Danchenko, 1953), Yuri Grigorovich (Mosca, Teatro Bolshoi, 1969).
La prima rappresentazione integrale del balletto al di fuori della Russia è avvenuta nel 1907 al Teatro Nazionale di Praga con la coreografia di Achille Viscosi. In Occidente, dopo che Mikhail Fokine con Olga Preobrajenskaia avevano presentato nel 1910 all’Hippodrome di Londra il secondo atto, il Lago fu allestito in una versione in due atti e tre quadri dalla compagnia dei Ballets Russes di Diaghilev al Covent Garden di Londra nel 1911 con interpreti Mathilda Kschessinska e Vaslav Nijinskij. La prima versione completa integrale di Petipa-Ivanov rappresentata in Occidente è stata montata da Nicholas Sergeyev nel 1934 a Londra per il Vic-Wells Ballet con interpreti Alicia Markova e Robert Helpmann.

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