giovedì 25 ottobre 2007

Dora Carrington

Dora CARRINGTON


pittrice

Nasce il 29 marzo a Hereford UK 893 – 1932 morta suicida






La rigida impostazione vittoriana, borghese e convenzionale, che la madre le impose condizionò fortemente la sua personalità. Fin da piccola mostrava un’inclinazione allo sdoppiamento, alla creazione di diverse personalità; elemento a cui si aggiunse più tardi la tendenza a raccontare bugie per ritagliarsi spazi di libertà, fino a trasformarla in un’abitudine alla quale non seppe più rinunciare: anche quando non occorreva, Dora raccontava le sue white lies.Il padre incoraggiò e apprezzò le sue doti artistiche e gli diede modo di coltivarle recandosi a studiare a Londra; qui si circondò di amici che la stimavano per il suo talento, la sua ironia e la sua intelligenza. Più tardi entrò in contatto con il Bloomsburry Group, un gruppo di intellettuali tra cui Virginia Woolf e il marito, Katherine Mansfield, e Vanessa Bell. Tra questi, importante la figura di Lytton Strachey, uno dei più apprezzati scrittori del primo Novecento.L’incontro con Lytton le stravolse la vita, se ne innamorò perdutamente; per lui abbandonò i vecchi amici, chiuse la sua complessa relazione con Mark Gertler, e gli dedicò totalmente la sua esistenza e la sua arte. Lytton Strachey, omosessuale, fu a sua volta rapito da questa donna; ma pur instaurando una stretta relazione, non si donò completamente a lei. Entrambi ebbero altri amori, eppure il loro legame rimase forte fino alla morte di Strachey, alla quale Dora non seppe sopravvivere; dopo pochi giorni si uccise con un colpo di fucile allo stomaco.La sua arte fu parte integrante della sua vita, ma la tenne per sé perché non sopportava l’idea di esporre le sue opere e mostrarle a un pubblico che non le avrebbe capite, e magari le avrebbe criticate. Gli stessi Bloomsburry, con i quali non si integrò mai completamente, non riconoscevano alla sua pittura che un ruolo marginale, quasi un hobby, la apprezzavano soprattutto per il suo carattere bizzarro.Amava dipingere, per lei la pittura era la forma d’arte per eccellenza, considerava il disegno solo una fase intermedia, il compimento dell’opera si aveva solo con il colore.Dipingeva paesaggi, le vedute del giardino in differenti stagioni, con una insistente attenzione al dettaglio, ai particolari. Stendeva il colore in larghe pennellate dai toni caldi. Magistrali anche i ritratti, molti dei quali sono andati perduti, in cui le figure si delineano attraverso il colore o la matita e colgono il temperamento della persona, ritraendola in un suo tipico atteggiamento. Si dedicò anche all’arte del decoro. Per Strachey decorò due case: dalla tappezzeria ai copriletto, a quanto potesse abbellire o personalizzare con le sue mani. Dal 1917 al ’19 si dedicò all’incisione, realizzò stampe, ex-libris e segnalibri. Su sua commissione, illustrò il romanzo Two Stories di Virginia Woolf.articoli correlati.

Carrington, arte e scandali.
Dopo il film un libro

La via d’acqua che lo sguardo deve percorre prima di giungere al vòlto che si apre, scuro come una bocca, sul muro del mulino nel Tidmartsh Mill (1918), è un percorso pieno di sorprese, tra le erbe del canale, osservando i cigni neri che seguono il filo della corrente e incantandosi dei colori che si riflettono sulla superficie. Magico ma reale.

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