Le più antiche rappresentaz
ioni di animali, nelle pitture rupestri di 30.000 anni fa, testimoniano una condizione remota del nostro mondo.
C'è stato infatti un tempo in cui gli umani riconoscevano la loro natura animale, un tempo in cui essi occupavano ancora un posto all'interno dell'ordine naturale invece di tentare di dominarlo.
Documentari, film e altri media cercano oggi di ricordarci che cosa si sta perdendo.
Ma cos'è che è andato realmente perduto?
Forse la scomparsa di specie meravigliose o della biodiversità?
Oppure qualcos'altro che va oltre questo?
Forse ciò di cui abbiamo bisogno è ricordarci che stiamo anche perdendo la capacità di riconoscere la sensibilità poetica che possiedono alcuni dei più maes
tosi capolavori della natura - elefanti, balene, lamantini, falchi, giraffe e rinoceronti.
Eliminando la naturale biodiversità, stiamo riducendo un'orchestra al solo suono dei tamburi, impoverendo inesorabilmente la nostra stessa specie.
Fin dai tempi della Roma antica gli uomini si sono divertiti ad osservare le evoluzioni degli elefanti sulle piste circensi, riducendo un magnifico animale
ad una triste forma di spettacolo.
Tuttavia il senso naturale del ritmo, l'innato comportamento sociale, la sensibilità al suono e al movimento che l'elefante possiede possono essere visti in un modo completamente diverso.
Gregory Colbert ha trascorso otto anni a filmare e fotografare in India, Burma, Sri Lanka, Tailandia, Egitto, Isole Dominica e Tonga e ha creato una meditazione sulla superba dignità e sulla sensibilità poetica degli elefanti.
Compagni dell'uomo nella danza, tanto sulla terra che nell'acqua, gli elefanti rivelano così per la prima volta il loro naturale, non addomesticato, senso del s
ublime.
Gli elefanti non riproducono passi di danza ma ne diventano l'essenza stessa.
Balene, lamantini, ibis, gru, aquile e falchi si uniscono al balletto, seguendo una sceneggiatura basata su un epistolario di 365 lettere tra un uomo e la sua amata.
Il tono lirico della colonna sonora, composta da diverse tribù indigene, ne accentua il carattere quasi sacrale."Ashes and Snow" mette insieme uomini e animali in un modo mai visto prima.
Tuttavia non si tratta di un filmato naturalistico né di una performance tecnologica, ma del risultato di una paziente ed amorevole esplorazi
one sulla natura artistica ed espressiva degli animali osservati nel loro stato naturale, e sulla loro capacità di interagire con l'uomo.
Una ricerca artistica in grado di riportare l'uomo ad uno stato di grazia, nel quale egli non è più rappresentato come appartenente alla specie umana ma come membro della più vasta famiglia animale.
La prima BiAnimale sarà inaugurata a Venezia il 6 Aprile 2002 con la mostra di Gregory Colbert "Ashes and Snow".
Per tre mesi Venezia, città d'arte e di architettura creata dall'uomo, sarà trasformata in una città incantata immersa nella natura.
Per la prima volta i 13.000 mq. espositivi dell'Arsenale saranno interamente dedicati ad un unico artista.
Le opere di Colbert, fotografie di grande formato (la maggior parte delle opere misura 2 x 3 m), stampate su carta giapponese fatta a mano, saranno appese ai muri degli edifici rinascimentali dell'Arsenale - Corderie, Artiglierie e Gaggiandre. "Ashes and Snow" è un sogno condiviso.
Numerosi collezio
nisti, sparsi in tutto il mondo, hanno acquistato le opere di Colbert, consentendo così di finanziare le ventisette spedizioni necessarie alla realizzazione del progetto.
Per proteggerne l'integrità e lo spirito artistico, non sono state accettate sponsorizzazioni commerciali.
Nessuna anticipazione è stata offerta al pubblico o alla stampa, cosicché quando le immagini saranno svelate costituiranno una sorpresa assoluta.
Chi non potrà recarsi a Venezia, potrà scoprirle attraverso il catalogo che sarà diffuso simultaneamente in tutto il mondo.
La conservazione dei capolavori non dovrebbe essere limitata alle mura dei musei.
BiAnimale si propone di sensibilizzare l'opinione pubblica nei con
fronti della conservazione della natura creando un ponte tra scienze naturali e discipline artistiche.
Come il nome suggerisce, BiAnimale è un evento biennale che intende celebrare l'interazione tra uomo e natura.
La Fondazione BiAnimale è stata costituita per dar vita e sostenere progetti futuri.
Nel 2004 la seconda BiAnimale inviterà altri artisti, musicisti, coreografi e scienziati a percorrere il sentiero che Venezia avrà tracciato.
BiAnimale vuole cambiare il
nostro modo di sentire e di vedere, con la speranza di modificare il nostro modo di agire.
Nel nostro mondo, sempre più veloce e meccanizzato, c'è bisogno di comprendere appieno la nostra comune appartenenza al mondo animale.
Tale consapevolezza ci aiuterà a trovare l'empatia e la saggezza necessarie per imparare di nuovo ad interagire pacificamente in un mondo che un tempo era uno.