martedì 30 settembre 2008

♫ -Frasi dello scrittore J.M.Barrie - ♫




J. M. Barrie
Chi porta il sole nella vita degli altri non puo’ tenerlo lontano dalla propria.


Morire Sarà Una Sgradevole Grande Avventura



"Lei è in ogni pagina della tua immaginazione.."

"I bambini non dovrebbero mai andare a letto, si svegliano più vecchi di un giorno."

Biografia - James Matthew Barrie














James Matthew Barrie
Sir James Matthew Barrie (Kirriemuir, 9 maggio 1860Londra, 19 giugno 1937) è stato uno scrittore scozzese.
È ricordato principalmente per aver creato il personaggio di Peter Pan, il ragazzo che non voleva crescere.
Biografia
Originario della regione dell'Angus, fu educato prima all'Accademia di Dumfries (Dumfries Academy), quindi all'Università di Edimburgo (Edinburgh University). Iniziò la carriera di giornalista a Nottingham; quindi si trasferì a Londra, dove intraprese la carriera di scrittore.
I suoi primi due romanzi furono pubblicati a Kirriemuir con lo pseudonimo di Thrums. Scrisse quindi una serie di testi teatrali, tra cui si ricordano Quality Street, What Every Woman Knows e The Admirable Crichton.
La creazione del personaggio di Peter Pan ebbe un'articolazione abbastanza complessa. In effetti, quello che è stato definito il principe dei folletti comparve per la prima volta nel 1902 nella novella - sempre di Barrie - L'uccellino bianco (nell'originale in lingua inglese The Little White Bird, o Adventures in Kensington Gardens) che vedeva come protagonista della vicenda narrata un bambino immaginario attorniato da un nugolo di fantastici amici volanti, personaggi della fantasia, mostri, indiani e paurosi animali.
Il personaggio venne ispirato a Barrie da un gruppo di ragazzini conosciuti durante le passeggiate assieme al proprio cane San Bernardo attraverso i viali dei giardini londinesi di Kensington. L'amicizia - spesso discussa e talvolta al centro di acri e, a quanto pare, ingenerose malignità, con accuse neppure troppo velate di pederastia - con i cinque figli della vedova Llewellyn-Davies (il più piccolo dei quali si chiamava, appunto, Peter come il futuro protagonista di tante avventure), sarebbe risultata fondamentale. Il legame tra lo scrittore, che era peraltro già sposato, con la famiglia, divenne poi talmente saldo che, alla morte di lei, lo scrittore si sarebbe fatto carico dei cinque ragazzini.
Il debutto sulle scene teatrali di Peter Pan - considerato anche la data ufficiale della nascita del mito di Peter Pan, - avvenne due anni dopo, nel 1904, mentre il romanzo, dal titolo Peter e Wendy, fu pubblicato nel 1911 sulla base della traccia de Peter Pan in Kensington Gardens, data precedentemente alle stampe nel 1906.
Barrie morì nel 1937 e il suo corpo è stato sepolto a Kirriemuir, vicino ai genitori, alla sorella e al fratello David.
La sua vita, e in particolare le vicende che lo hanno portato alla frequentazione della famiglia Llewellyn-Davies e a scrivere il suo capolavoro Peter Pan, sono state portate sullo schermo cinematografico nel film di Marc Forster del 2004 Neverland- Un sogno per la vita, con Johnny Depp nel ruolo dello scrittore.
Barrie intento a giocare in un parco con Michael Llewelyn Davies
Elenco completo delle opere teatrali di Sir James Matthew Barrie, ricavato dal The Plays of J. M. Barrie - Hodder & Stoughton - Londra e pubblicato sul numero 147-148 del mensile Il Dramma, diretto da Lucio Ridenti, nell'anno 1952.
Becky Sharp - 1891
Ibsen's Ghost - 1891
Richard savage - 1891
Walker, London - 1892
Iane Anne - 1893
The professor's love story - 1894
The little minister - 1897
The wedding guest - 1900
Quality street - 1902
The admirable cricton - 1902
Little Mary - 1903
Peter Pan - 1904
Pantaloon - 1905
Alice sit by the fire - 1905
Josephine - 1906
Punch - 1906
What every womanknows - 1908
Old friends - 1910
The twelve pound look - 1910
A slice of life - 1910
Rosalind - 1912
The will - 1913
The adored one - 1913
Half an hour - 1913
The dramatics get what they want - 1913
Der tag - 1914
The new word - 1915
Rosy rapture pride of the beauty chorus - 1915
A kiss for Cinderella - 1916
Seven women - 1917
The old lady shows her medal - 1917
Dear dangers - 1920
Mary Rose - 1920
Shall we join the ladies? - 1921
Barbara's wedding - 1927
The boy David - 1936

Ordinary Day - (Disney's Peter Pan)

باتريسيا - Favola Peter Pan - باتريسيا


Favola
Peter Pan
J. M. Barrie


Questa storia comincia nella casa della famiglia Darling... E' sera, e mamma e papà stanno preparandosi per una festa fuori casa. Intanto i bambini giocano nella loro camera: Il piccolo Michele fa la parte di Peter Pan, mentre Gianni, è il terribile Capitan Uncino. "Arrenditi!" esclama Michele. "Mai. Devo vendicare la mano che mi hai tagliato!" risponde Gianni. Poco dopo, papà Darling scopre che la sua camicia è stata trasformata in una mappa. Così si arrabbia con Wendy, la figlia maggiore, che racconta sempre ai fratelli le avventure di Peter Pan. Poi vede Nana, il vecchio cane di famiglia, e se la prende anche con lei. Ma quella di Peter Pan non è una favola. Qualche giorno prima era venuto ad ascoltare i racconti di Wendy. Nana era riuscita ad afferrare la sua ombra e ora Peter è tornato per cercarla. La fatina Trilli, sua inseparabile amica, gli indica che è nascosta nel cassetto. L'ombra non vuole saperne di tornare al suo padrone. Per acciuffarla, Peter fa un gran baccano e Wendy si sveglia. "Peter! Oh Peter, sapevo che saresti tornato!" esclama la ragazzina. Mentre gli ricuce l'ombra, Wendy racconta a Peter che lei non potrà più continuare a dormire nella camera dei bambini. "Da domani dovrò crescere!" Allora Peter decide: porterà la ragazzina nell'isola che non c'è, il magico luogo dove non si diventa mai grandi. Nel frattempo anche Gianni e Michele si svegliano: Sono entusiasti di partire per l'isola che non c'è. C'è un piccolo problema, però: i bambini non sanno volare ma basta una spruzzatina di polvere di fata e... via! I quattro amici si alzano in volo nel cielo di Londra. Peter Pan fa strada: "La seconda stella, poi si volta e... via, sempre dritto!" Ben presto, Peter Pan e i bambini giungono in vista dell'isola che non c'è. Sotto di loro cominciano a vedere la Laguna delle Sirene, l'accampamento indiano e... il vascello di Capitan Uncino. A bordo della nave pirata si sente un ticchettio. E' il solito coccodrillo, che, insieme con la mano di Capitan Uncino, ha divorato una sveglia. Il nostromo Spugna lo scaccia, mentre Capitan Uncino trema di paura. Purtroppo i nostri eroi non passano inosservati. Una grossa palla di cannone sparata dal vascello sfiora i bambini. "Trilli, conduci i ragazzi al sicuro! A Capitan Uncino provvedo io!" grida Peter. Ma Trilli vola via con aria seccata e scompare nel folto della foresta. Non vuole più vedere la ragazzina di cui è gelosa. La fatina raggiunge il rifugio segreto di Peter Pan dove sono nascosti i Bimbi Sperduti. Trilli li sveglia e fa capir loro che Peter ha ordinato di abbattare un feroce uccello di nome Wendy. Presa a sassate dai Bimbi Sperduti, Wendy non riesce più a volare e precipita. Ma Peter Pan la afferra e la depone dolcemente a terra. "Trilli ha detto che era un uccello... e che tu avevi ordinato di spararle!" spiegano i Bimbi Sperduti. Peter è furioso con la fatina: "Trilli sei colpevole di alto tradimento! Devi andartene per sempre dal mio regno!" Ma Wendy, impietosita, ottiene che stia lontana una settimana.Mentre Peter e Wendy volano alla Laguna delle Sirene, Michele e Gianni vanno in esplorazione con i Bimbi Sperduti. D'un tratto, vedono delle orme: "Gli indiani! Guardate, Piedi Neri!" Gli indiani attaccano di sorpresa, catturano i bambini e li legano per portarli all'accampamento. Gianni è convinto che sia tutta colpa sua. Di solito gli indiani catturano i bambini solo per gioco. Ma questa volta no. Il capo Toro in Piedi chiede minaccioso: "Dove nascondere voi Giglio Tigrato?" I bambini rispondono di non saperne niente. "Menzogna! Se per il tramonto mia figlia non tornare io scotennare tutti voi!" Intanto Peter mostra a Wendy la Laguna delle Sirene. Le bellissime creature fanno una gran festa a Peter. Ma quando si accorgono di Wendy, ingelosite le fanno i dispetti. Peter Pan corre in aiuto della sua amica e, proprio allora, arriva Capitan Uncino. Peter e Wendy spiano il Capitano e Spugna. "Hanno catturato Giglio Tigrato!" esclama Peter. Infatti, i due pirati, arrivati vicino alla Roccia del Teschio su una barca, hanno legato la principessa a uno scoglio. Capitan Uncino sta minacciando Giglio Tigrato. "Voi mi dite dove si nasconde Peter Pan e io vi rimando da vostro padre. Fra poco arriva l'alta marea e allora non potrete più parlare!" Ma la principessa si rifiuta di rispondere. All'improvviso, Peter Pan balza fuori e sfida Capitan Uncino. Il pirata sguaina la spada e cerca di colpirlo, ma Peter è troppo agile per lui: schiva facilmente i suoi colpi prendendolo in giro. Alla fine, il pirata cade nel vuoto rimanendo appeso con l'uncino a una roccia. Sotto di lui, ecco aprirsi la bocca del coccodrillo che già pregusta il suo pranzetto! Intanto Giglio Tigrato sta per annegare. Mentre Capitan Uncino sfugge ancora una volta al terribile coccodrillo, Peter Pan riesce a salvare la principessa. Il nostro eroe vola via con la fanciulla fra le braccia. Toro in Piedi è colmo di gioia nel rivedere la figlia. Liberati i prigionieri, regala a Peter un copricapo di piume e gli dà il nome di Aquila Volante facendolo diventare un indiano onorario. Nel frattempo Trilli se ne sta tutta sola. E' triste e pensierosa perchè è stata scacciata e non sa che Spugna sta per catturarla. Improvvisamente si ritrova al buio imprigionata nel berretto di Spugna. Uncino ha intenzione di servirsi della gelosia della fatina verso Wendy per convincerla a svelare il segreto del nascondiglio di Peter Pan. Capitan Uncino chiede a Trilli di aiutarlo a rapire Wendy e, per convincerla le promette che non alzerà un dito su Peter Pan. La fatina cade nella trappola e spiega che Wendy si trova nel rifugio di Peter, nell'Albero dell'Impiccato. Intanto finita la festa al campo indiano, i Bimbi Sperduti sono tornati al nascondiglio. Seduti vicino a Wendy, le chiedono che cosa è una mamma. Così la ragazzina spiega: "Una mamma, una vera mamma è la cosa più bella che ci sia al mondo!"Le parole di Wendy fanno venire voglia di tornare a casa a tutti i bambini, facendo così infuriare Peter. Appena i bambini escono dal nascondiglio, trovano ad attenderli i pirati. Wendy è l'ultima a uscire. Piena di incertezza e dispiaciuta per Peter Pan, si affaccia dall'Albero dell'Impiccato e... vede che tutti i bambini sono stati catturati. "E adesso, occupiamoci di messer Peter Pan!" esclama Capitan Uncino, prendendo un grosso pacco. Spugna preferirebbe attaccare direttamente il ragazzo, ma il capitano spiega: "Ho dato la mia parola di non alzare dito, o uncino, su Peter Pan. E Capitan Uncino mantiene sempre la sua parola!" Così dicendo, cala il pacco nell'Albero. Più tardi sulla nave, annuncia ai prigionieri che saranno salvi se diventeranno pirati. I bambini sono tentati di accettare, ma Wendy, sicura che Peter li salverà, li rimprovera e rifiuta l'offerta a nome di tutti. "Abbiamo lasciato un ricordino per Peter!" spiega il feroce capitano a Wendy "Un piccolo ingegnoso ordigno, congegnato in modo che quando l'orologio farà così..." interviene Spugna indicando le ore sei, "...verrà scaraventato via dall'isola per l'eternità," conclude il capitano. Anche Trilli ha sentito il perfido capitano e vuole avvisare Peter. Riesce a spaccare il vetro della lanterna dove il capitano l'ha rinchiusa e vola verso il rifugio. Deve arrivare prima delle sei! Trilli raggiunge Peter proprio mentre sta aprendo il pacco. Il ragazzo non vuole cedere quel dono, sul quale il capitano ha lasciato un falso biglietto firmato con il nome di Wendy. Ma la fatina glielo toglie dalle mani appena in tempo prima che esploda. Sulla nave, i bambini sentono l'esplosione e guardano spaventati in direzione del loro nascondiglio. "A noi, ora! Cosa scegliete: l'ingaggio o il grande viaggio?" chiede Capitan Uncino. Wendy risponde a nome di tutti: "Non saremo mai dei vostri!" e si avvia a testa alta sulla passerella... I pirati sono nervosi perchè non hanno sentito il tonfo della ragazza nell'acqua. La ragazza è in salvo tra le braccia di Peter, che l'ha presa al volo mentre stava per finire in mare. Peter vola sul pennone della nave, lasciando di stucco il capitano e i suoi pirati. "Dì le tue preghiere, Uncino!" grida Peter, dando inizio a uno spettacolare duello. Con un'agile mossa, libera tutti i bambini, che si arrampicano sulla coffa. Da lì respingono l'assalto dei pirati. A guidarli è Gianni, il loro comandante. Furioso, Capitan Uncino sfida Peter Pan a battersi senza volare. "Combatterò con te da uomo a uomo" afferma il ragazzo. Ma durante il duello si ritrova pericolosamente in bilico sul pennone della vela maestra! Per fortuna Peter riesce a mantenere l'equilibrio, e a disarmare Uncino. Sconfitto, il pirata lo implora di risparmiargli la vita. "Sia pure, se dichiari di essere un baccalà!" acconsente Peter. Il capitano obbedisce, poi cerca di colpire Peter a tradimento... Ma perde l'equilibrio e cade in mare, dove lo aspetta il coccodrillo! Capitan Uncino riemerge dalla bocca del coccodrillo e, strillando come un'aquila, chiede aiuto al nostromo. Spugna sta scappando con i pirati su una scialuppa, ma torna indietro per salvare il capitano. Mentre i bambini esultano per la vittoria, Wendy nomina Peter ammiraglio. Il ragazzo subito dà l'ordine di iniziare le manovre per salpare: "Destinazione Londra" dice . Peter chiede a Trilli di spruzzare sulla nave la polvere di fata. Così il vascello pirata, trasformandosi in un galeone dorato, si alza in volo nel cielo. Quando papà e mamma Darling tornano a casa, trovano il letto di Wendy vuoto. Sorpresi, vedono la ragazzina dormire vicino alla finestra. "Mammina, siamo tornati! Sai è stato davvero straordinario: Trilli, le sirene e... Peter Pan, il più straordinario di tutti!" racconta Wendy ai genitori stupiti. Ma poi papà, mamma e Wendy si affacciano alla finestra e vedono passare una misteriosa figura fatta di nuvole passare davanti alla luna. Il signor Darling commenta: "Ho la sensazione di averlo già visto, quel vascello... tanto tempo fa, quando ero bambino!"

باتريسيا

lunedì 29 settembre 2008

Film -Fairy Tale: A True Story -Favole




Favole

(Fairy Tale: A True Story)Un film di Charles Sturridge. Con Harvey Keitel, Peter O'Toole, Paul McGann, Florence Hoath, Elisabeth Ear, Peter Mullan. Genere Drammatico, colore 99 minuti. - Produzione USA 1997.

La storia fantastica, ma contemporaneamente vera, di due ragazzine che affermano di avere visto le fate e di averle anche fotografate.
Nell'estate del 1917, mentre infuria la prima guerra mondiale, Frances Griffith, una bambina di dieci anni, e la sua cuginetta Elsie si intrufolano di nascosto in un giardino armate di una nuovissima macchina fotografica MIDG: quando escono, hanno scattato fotografie che ritraggono un gruppo di fate apparse tra fiori ed alberi. La notizia in breve si diffonde: prima i genitori, poi la Mayfair Society, i giornalisti, gli esperti di fotografia, gli spiritualisti, tutti a cercare una ragione per credere in un mondo magico. Prima la piccola cittadina dello Yorkshire, poi il resto del mondo cominciano a disquisire su ciò che stava succedendo in quel giardino che, nell'immaginazione della gente, si era trasformato in un paesaggio incantato abitato da creature di sogno. In particolare due figure di rilievo del periodo si trovano a scontrarsi: Sir Arthur Conan Doyle, e Harry Houdini. Il rapporto tra i due è dominato dal dibattito sulla natura dello spiritismo. Doyle, credente e provato dalla perdita in guerra di un figlio, è portato a credere alla 'realtà' profonda delle foto; Houdini è più scettico e realista, vuole svelare l'imbroglio e dimostrare che si tratta solo di illusioni. Mentre la corrispondenza tra loro procede in modo intenso e vivace, le bambine tornano ancora nel giardino. E insieme tornano anche le fate.

FairyTale: A True Story : trailer

باتريسيا - J. M. Barrie - Da Peter Pan - باتريسيا




...Quando il primo bambino rise,

La sua risata si infranse

in mille e mille piccoli pezzi

che si dispersero per tutto il Mondo:

Così nacquero le FATE...

”Da Peter Pan di J. M. Barrie


















giovedì 25 settembre 2008

film - Children of Heaven - I bambini del cielo




Children of Heaven - I bambini del cielo
Genere :
Drammatico
Regista :
Majid Majidi
Attori :
Mohammad Amir, Naji Fereshte Sarabandi, Karnal Mirkarimi
Durata :
89



I bambini del Cielo
Children of Heaven non è uno di quei film iraniani mai distribuito nel resto del mondo (come spesso accade), in quanto quando uscì nel 1997 vinse il premio come miglior film al Festival Internazionale di Montreal e venne nominato per il miglior film straniero al Premio Oscar.Un’opera firmata dal regista Majid Majidi, che insieme a Kiarostami e Makhmalbaf rappresenta il cinema iraniano più conosciuto all’estero e più importante per la cosidetta "rinascita" della cinematografia del paese .Fedele alla tradizione neorealista riscoperta dal cinema iraniano e ai temi cari a registi come Vittorio De Sica, Majidi si dedica all’analisi della società iraniana contemporanea attraverso lo sguardo dei bambini, protagonisti di quasi tutti i suoi film.Children of Heaven conquista in particolare il pubblico occidentale proprio perché unisce molti elementi del cinema italiano del dopoguerra a quelli del cinema medio-orientale.Un film girato ad altezza bambino, per permettere allo spettatore di vedere la realtà dallo stesso punto di vista dei due protagonisti, i fratelli Alì e Zohre, che infatti lo accompagneranno per tutto il film, senza mai abbandonarlo.La trama è molto semplice: Alì porta ad aggiustare dal calzolaio le scarpe della sorella Zohre, ma malauguratamente le perde, e qui comincia la storia dei due fratellini, interamente concentrata sul tentativo dei due piccoli di organizzare la propria vita in funzione di un solo paio di scarpe a disposizione, quelle di Alì naturalmente.Assisteremo alle corse per i vicoli della città (una Tehran fotografata con la massima naturalezza) che i due sfortunati saranno costretti a fare per andare entrambi a scuola, avendo un solo paio di scarpe.La mattina sarà la volta di Zohre, che una volta fuori dalla scuola si dovrà scapicollare per consegnare le scarpe al fratello che puntualmente l’aspetta in pantofole sull’uscio di casa, per recuperare di pomeriggio le ore di lezione. La macchina da presa seguirà senza tregua le vicende di queste scarpe, in effetti le vere protagoniste del film, che assumeranno un ruolo simbolico. Le scarpe sono il prestesto per raccontare la miseria di una famiglia costretta a vivere di espedienti per sfamarsi, con una madre malata e un padre obbligato a lavorare per tutto il giorno fuori casa, molto preoccupato per la salute della moglie.Conosceremo la famiglia solo attraverso gli occhi di Alì e Zohre, che avranno un loro modo "segreto" di comunicare, per evitare di farsi capire dai grandi analfabeti: la scrittura. Una delle scene più belle del film infatti ci mostra una conversazione, sempre a proposito delle scarpe, fra i due fratelli, tutta scritta sul quaderno dei compiti, permettendogli in questo modo di nascondere il loro problema ai genitori incapaci di leggere, capovolgendo la normale differenza tra i due mondi. I due bambini sembreranno molto più adulti e responsabili dei genitori, soprattutto per il modo di organizzare la propria vita in funzione di un paio di scarpe.Children of Heaven è un film che indugia senza mezzi termini sui dettagli, sulle vicende apparentemente più inutili, per mostrare nel modo più diretto possibile la miseria e la povertà di un paese come l’Iran, ancora estremamente arretrato.Un pedinamento zavattiniano per le strade di Tehran, dove due attori non professionisti regalano al film con i loro occhi così espressivi perché già carichi di tante esperienze, una freschezza e una ricchezza che di rado vediamo nel nostro cinema. Majidi sceglie di raccontare le ingiustizie sociali, come la distanza abissale che esiste tra la società straricca dei quartieri alti (che Alì e il padre visiteranno perché in cerca di lavoro) e quella ridotta a livelli di povertà inimagginabili, nel modo più semplice possibile, ma non per questo meno incisivo, partendo da un evento insignificante come può essere quello della perdita di paio di scarpe per poi costruire il dramma tutto intorno a questo avvenimento, caricando di significati simbolici ogni elemento mostrato, per cui ogni dettaglio ha un valore altissimo e deve essere letto in quanto tale.Un film molto forte, che dimostra come anche una vittoria, in questo caso quella di Alì per la gara di corsa a cui decide di partecipare (il terzo premio prevede delle scarpe da ginnastica che potrebbero risolvere tutti i suoi problemi), può essere una sconfitta: Alì arriva primo, vince una coppa e non un paio di scarpe, vero motivo della sua ostinazione nella gara.Non serve nemmeno vincere per avere un semplice paio di scarpe. Una vera coltellata alle nostre sicurezze così borghesi, che colpisce direttamente nel segno.Bellissima l’immagine finale del film, dove vediamo un Alì sconsolato immergere i piedi distrutti dalla corsa e dalle scarpe ormai consumatissime, nella fontana del suo cortile, e ricevere conforto dai pesci rossi, che si riuniscono tutti intorno ai suoi poveri piedi: come dire che solo i pesci si accorgono di quello che sta succedendo al bambino, unici a capire il suo dolore e a consolarlo.Un’immagine molto poetica per un film estremamente sincero, che ha la capacità di commuovere un pubblico eterogeneo.L’unico aspetto non del tutto convincente di Children of Heaven potrebbe essere l’uso di scene in alcuni casi troppo "zuccherate", per garantire l’effetto commozione a tutti i costi, appesantendo inutilmente il film (mi riferisco alla sequenza delle bolle di sapone con cui i due fratelli giocano, commentata da una musica eccessivamente melensa, a tratti irritante).In realtà Majidi dimostra di poter commuovere e di fare della poesia proprio nel momento in cui evita espedienti come quello della "lacrima facile".

mercoledì 24 settembre 2008

Bum

Bum


L'orologio a pendolo fa tic tac

gli uccelli del lago fanno cip cip
glu glu fanno tutti i tacchini


e la bella campana fa din don
ma bum!, quando il nostro cuore fa bum
tutto fa bum con lui


ed è l'amore che si sveglia
bum, lui canta "love in bloom"
al ritmo di questo bum
che ripete bum all'orecchio



Tutto è cambiato rispetto a ieri
e la strada ha occhi che guardano alle finestre
e ci sono i lillà e mani tese
e il sole sorge sul mare

Bum! L'astro del giorno fa bum
tutto dice bum con lui
quando il nostro cuore fa bum bum

Il vento nei boschi fa uuuh
il cerbiatto alle strette fa beee
i piatti rotti fanno cric crac
e i piedi bagnato fanno ciac ciac

Ma...
bum
quando il nostro cuore fa bum
tutto dice bum con lui
l'uccello dice bum, è la tempesta

bum, il lampo che gli fa bum
e il buon dio dice bum
nella sua poltrona di nuvole

Perché il mio amore è più vivo del lampo
più leggero di un uccello o di un'ape
e se fa bum, se entra in collera
porta con sé delle meraviglie


Bum, tutto il mondo fa bum
tutto l'universo fa bum
perché il mio cuore fa bum bum
Bum, sento solo bum bum

Charles Trenet, 1938

Boum




Boum

La pendule fait tic tac tic tic
Les oiseaux du lac font pic pac pic pic

Glou glou glou font tous les dindons
Et la jolie cloche ding din donMais ...
Boum

Quand notre cœur fait
BoumTout avec lui dit

Boum

Et c'est l'amour qui s'éveille.
Boum,I
l chante "love in bloom"Au rythme de ce

Boum

Qui redit Boum à l'oreille
Tout a changé depuis hier
Et la rue a des yeux qui regardent aux fenêtres
Y a du lilas et y a des mains tendues
Sur la mer le soleil va paraître

Boum

L'astre du jour fait
Boum
Tout avec lui dit
Boum
Quand notre cœur fait
Boum Boum
Le vent dans les bois fait hou hou hou
La biche aux abois fait mê mê mê
La vaisselle cassée fait cric crin crac
Et les pieds mouillés font flic flic flacMais...
Boum
Quand notre cœur fait
Boum
Tout avec lui dit
Boum

L'oiseau dit
Boum,
c'est l'orage

Boum

L'éclair qui lui fait boum
Et le bon Dieu dit

Boum

Dans son fauteuil de nuages.
Car mon amour est plus vif que l'éclair
Plus léger qu'un oiseau qu'une abeille

Et s'il fait

Boum
s'il se met en colère
Il entraîne avec lui des merveilles.
Boum

Le monde entier fait
Boum
Tout l'univers fait

Boum
Parc'que mon cœur fait
Boum Boum Boum

Je n'entends que
Boum Boum
Ça fait toujours Boum Boum
Boum Boum Boum...*

Charles Trenet, 1938

Film -Toto le hèros - Totò l'eroe




(Toto le héros)
Un film di Jaco Van Dormael. Con Michel Bouquet, Thomas Godet, Michelle Perrier. Genere Drammatico, colore 90 minuti. - Produzione Belgio, Francia, Germania 1991.

Convinto di essere stato scambiato nella culla con un altro bambino, quindi di essere cresciuto in una famiglia non sua e di aver vissuto la vita di un altro, Thomas – chiamato con il vezzeggiativo di Toto – ospite nel 2027 di una casa di riposo, fantastica di uccidere colui che gli ha rubato la vita, Alfred, ricco e potente. Opera prima del belga J. Van Dormael (1957), il film è narrato con una serie di sconnessioni temporali, secondo il libero flusso dei ricordi e delle associazioni mentali di Thomas. È una storia sotto il segno della morte, ma sorvegliata dagli angeli custodi di un'allegra ironia e di un bizzarro umorismo, molto fiammingo anche nei suoi estri surreali, che le conferiscono un indubbio fascino e l'hanno reso uno dei film più premiati, ammirati e un po' sopravvalutati del 1991






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