venerdì 29 agosto 2008

Clair de lune Paul Verlaine - Claude Debussy


Clair de lune Paul Verlaine, Fêtes galantes, n.1 [1869]
Claude Debussy, Fêtes galantes I, n.2 [1892]


Votre âme est un paysage choisi,
Que vont charmant masques et bergamasques
Jouant du luth et dansant et quasi
Tristes sous leurs déguisements fantasques.

Tout en chantant sur le mode mineur
L’amour vainqueur et la vie opportune,
Ils n’ont pas l’air de croire à leur bonheur
Et leur chanson se mêle au clair de lune,


Au calme clair de lune triste et beau,
Qui fait rêver les oiseaux dans les arbres
Et sangloter d’extase les jets d’eau,
Les grands jets d’eau sveltes parmi les marbres.




Chiaro di luna(trad. di M.T. Bulciolu)


La vostra anima è un paesaggio squisito
che maschere e bergamaschi vanno incantando
suonando il liuto e danzando, quasi tristi
nei fantastici travestimenti.




Pur cantando in tono minore
l’amore vittorioso e la fortuna
della felicità sembrano increduli;
e il canto si fonde col chiaro di luna,


col calmo chiaro di luna triste e bello
che fa sognare negli alberi gli uccelli,
d’estasi singhiozzare gli zampilli,
gli alti zampilli, agili fra i marmi.

Clair de Lune from Suite Bergamasque composed by Debussy

Suite Bergamasque di Claude Debussy

Concerto del 30 maggio 2008
alla Fondazione Arts Acedemy
Accedemia Internazionale di Musica

Il programma di questa sera potrebbe definirsi"Alle soglie della modernità" non solo perchè gli autori di fatto sono tutti situati tra la fine dell'800 e la prima metà del '900(una modernità relativa, visto che ormai il'900 dovremmo considerarlo il secondo passato!), ma perchè in tutti i brani c'è uno spunto, un collegamento alla tradizione precedente, e però le melodie, le armonie sopratutto, rispecchiano l'avanzare dei tempi: dissonanze, combinazioni armoniche e timbriche ed anche ritmi particolari, che fino a qualche anno prima sarebbero stati considerati quanto meno azzardati.
Analizzando nel dettaglio, si tratta in ogni caso di lavori abbastanza giovanili dei compositori in programma (erano tutti intorno ai 20 o 30 anni di età quando li hanno composti) e sono situati in un breve arco di anni di età quando li hanno composti) e sono situati in un breve arco di tempo, dal dal 1890 della Suite Bergamasque di Debussy al 1915 - 16 della Suite po 14 di Bartok:in tutto 25 anni, durante i quali avvengano però grossi cambiamenti dal punto di vista artistico, ma anche sociale e stortico, cambiamenti che culmineranno, al termine della Prima Guerra Monsiale, con la fine dell'Impero Asburgico e della cosidetta "Belle Epoque".
La "Suite Bergamasque"di Claude Debussy ( 1862 - 1918) nasce originariamente nel 1890-92, quando l'autore è ancora uno sconosciuto che è costretto a vendere per pochi soldi le sue creazioni agli editori, i quali però non le pubblicano, forse aspettando che si faccia un nome per poi guadagnarci di più. In questo caso particolare, tuttavia, Debussy rimaneggia in seguito la sua composizione giovanile e la fa pubblicare da un altro editore nel 1905: sono passati circa 15 anni ed egli è ormai un autore affermato. Questo titolo apparentemente così strano deriva dalla poesia di Paul Verlaine che apre la raccolta intitolata "Fêtes galantes" e che si intitola proprio "Clair de Lune".
La poesia inizia così (nella traduzione italiana) :
La vostra anima è un paesaggio particolare
che maschere e berganmaschi rendano incantato
suonando il liuto e danzando, e quasi
tristi sotto i loro travestimenti fantastici!.....
Questo secondo verso "que vont charmants masques et bergamasques"è chiaramente un gioco verbale nella lingua francese,un'assonanza tra i due termini masques e bergamasques, ma "Beramasca" è anche una danza antica del cinque/seicento e Bergamo è la città delle due maschere Arlecchino e Brighella, le qualisubito richiamato alla mente la commedia dell'arte italiana del ' 700: ed ecco ricrearsi l'atmosfera del quadro antico, settecentesco e barocco, Antonie Watteau, Jean - Honoré Fragonard o François Boucher, atmosgìfera che si ispira Debussy per questa suite. La Suite stessa è una forma musicale antica, molto usata dai clavicembalisti francesi del'700 come Rameau e Couperin:la moderna reazione al romanticismo tedesco dell'800, per Debussy come per Ravel, passa attraverso la riscoperta del passato, dall'antica tradizione francese. I tempi della Suite sono il "Preludio" e le danze antiche come il "Minuetto" e il "Passepied", ma nel mezzo c'è un pezzo d'atmosfera, il più lungo e più bello e di una modernità inconfutabile, qal'è il "Clair de Lune", uno dei brani più famosi ed amati della musica di tutti i tempi: atmosfera rarefatta e incredibilmente suggestiva e - guarda caso - porta proprio il titolo della poesia di Verlaine.
Giancarlo Tammaro

giovedì 28 agosto 2008

Giverny - La Maison et le Jardin de Monet

Film - Twister













Twister
Un film di Jan De Bont. Con Jami Gertz, Bill Paxton, Helen Hunt. Genere Drammatico, colore 114 minuti. - Produzione USA 1996.

Due coniugi alla vigilia del divorzio, entrambi stormchaser (cacciatori di uragani) si rimettono insieme per inseguire un Twister (sinonimo americano dello spagnolesco tornado, tempesta a vortice di terrificante potenza distruttiva) che devasta le pianure dell'Iowa e dell'Oklahoma. È soltanto in parte vero che il protagonista di questo film catastrofico Amblin-Warner siano gli effetti speciali. C'è anche la natura selvaggia, ostile e incontrollabile che può incutere spavento e angoscia nella sua ordinaria violenza: nelle praterie del Midwest i tornado sono in media un centinaio all'anno di varia intensità. Con l'apporto dei tecnici delle ILM, degli sceneggiatori Michael Crichton e Anne-Marie Martin, sua moglie, e di Kathleen Kennedy, produttrice di E.T. e Jurassic Park, l'olandese de Bont è riuscito a fare del tornado, furiosa incarnazione del vento, un personaggio. È anche un film sul lavoro umano, sulla rischiosa professione degli stormchaser, le due squadre di scienziati e tecnici che inseguono e studiano il fenomeno per carpirne i segreti e potere così prevederli. La sua dimensione fantastica e mitica non è trascurabile. Evitati gli effetti raccapriccianti sugli esseri umani. Appena accennata la constatazione che il nostro pianeta è climaticamente malato e squilibrato per colpa di chi lo abita.

Twister Trailer

Tornado


Tornado
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Nota disambigua – Se stai cercando altri significati di Tornado, vedi Tornado (disambigua).

Un tornado in Oklahoma
I tornado, o trombe d’aria, sono violenti vortici d’aria che si originano alla base di un cumulonembo e giungono a toccare il suolo. I tornado sono associati quasi sempre a temporali molto violenti, possono percorrere centinaia di chilometri e generare venti di 500 km/h. I tornado sono fenomeni meteorologici altamente distruttivi, nell’area mediterranea rappresentano il fenomeno più violento verificabile.
Indice[nascondi]
1 Aspetto
2 Processo di formazione
3 Classificazione e distruttività
4 Incidenza dei tornado
5 Fenomeni simili
5.1 Trombe marine
5.2 Turbini di polvere
6 Tornado in Italia
7 I tornado più distruttivi della storia
7.1 Storia italiana
8 Note
9 Collegamenti esterni
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Aspetto [modifica]
Il tornado si presenta come un imbuto che si protende dalla base del cumulonembo fino al terreno o alla superficie marina. I tornado che si verificano sulla terra ferma (la maggior parte) sollevano una grande quantità di polvere e detriti che accompagna il loro moto fino alla dissipazione. Il diametro della base di un tornado varia dai 100 ai 500 metri, ma in casi eccezionali sono stati registrati tornado con diametro di base superiore al 1 km. L’altezza di un tornado può variare tra i 100 e i 1000 metri, in relazione alla distanza tra suolo e base del cumulonembo. I tornado più violenti tendono a presentarsi come imbuti con confini lineari, in generale i più deboli si presentano con una forma sinuosa che si assottiglia progressivamente con l’inizio della dissipazione.

Processo di formazione [modifica]
Il processo di formazione di un tornado è legato a caratteristiche atmosferiche particolari. Normalmente un fenomeno temporalesco sviluppa dei moti ventosi al suo interno più o meno rettilinei; in alcuni casi, invece, il moto ventoso che genera il cumulonembo può dar vita a vortici, ovvero alla formazione di moti circolatori all’interno e all'esterno della nube. Questi vortici, in determinate situazioni, danno origine a tornado. La nascita dei moti vorticosi può avere cause molteplici: la più comune è che la turbolenza vorticosa sia originata dal contrasto tra la corrente ascensionale e quella discendente del temporale; in questo caso i tornado generati sono di norma di debole intensità e di breve durata. L'altra possibilità è che il moto vorticoso nasca insieme alla formazione temporalesca e ne determini lo sviluppo producendo al suo interno un sistema rotatorio e in questo caso si parla di mesocicloni. La formazione dei mesocicloni dipende dal fenomeno del windshare (vento variabile), una particolare circolazione atmosferica che si verifica solamente in presenza di venti variabili di intensità e direzione in quota progressiva. Queste condizioni stimolano lo sviluppo di moti rotatori in una zona di instabilità atmosferica, l’intensità dei temporali che si formano in presenza di windshare aumenta notevolmente. Un’altra condizione utile alla formazione di un tornado è la presenza di correnti fredde in quota (correnti a getto) che alimentano il moto convettivo del cumulonembo e ne stimolano la rotazione. Queste condizioni atmosferiche danno vita a temporali di notevole intensità, potenzialmente capaci di generare dei tornado. Il fenomeno tornadico ha origine nel settore ascensionale (updraft) di queste intense formazioni temporalesche, la cui circolazione (come quella dei venti del mesociclone) è antioraria nell’emisfero boreale e oraria nell’emisfero australe (per l’effetto di Coriolis). Al centro della colonna d’aria ascensionale si forma una notevole depressione con una differenza di gradiente barico tra centro e periferia, nel caso questa raggiunga valori notevoli (dai 20 ai 40 hPa) l’aria viene letteralmente risucchiata fino a raggiungere il suolo, con una corrente circolatoria concentrata che raggiunge altissime velocità.

Classificazione e distruttività [modifica]

Un violento tornado fotografato a Seymour nel Texas
La distruttività di un tornado si calcola in base alla sua durata, velocità e intensità dei venti. I Tornado più distruttivi vengono generati dalle supercelle, cumulonembi mesociclonici di enorme intensità che si sviluppano tipicamente in determinate zone geografiche (in particolare in alcune zone degli Stati Uniti), dove le condizioni atmosferiche sono così intense (elevato windshare, forti correnti a getto in quota, grande differenza di valori igrometrici tra suolo e quota e contrasto termico elevato tra masse d’aria coinvolte) da generare tempeste di estrema potenza. Un tornado mediamente dura dai 5 ai 15 minuti, ma in alcuni casi, in relazione alla sua intensità, può arrivare a durare anche più di un’ora. I suoi spostamenti oscillano tra una velocità spesso non costante compresa tra 30 e 100 km/h. La classificazione dei tornado avviene in base alla rilevazione empirica dei danni causati secondo la Scala Fujita, dal nome del professore dell’Università di Chicago che l’ha ideata nel 1971. Come per i terremoti con la Scala Mercalli la suddivisione avviene per gradi di distruttività del fenomeno:
Grado
Classificazione
Velocità del vento
F0
DEBOLE
64-116 Km/h
F1
MODERATO
117-180 Km/h
F2
SIGNIFICATIVO
181-253 Km/h
F3
FORTE
254-332 Km/h
F4
DEVASTANTE
333-419 Km/h
F5
INCREDIBILE
420-512 Km/h
Ad ogni grado Fujita corrisponde un livello di distruttività. Si parte dall’F0 che può danneggiare i rami degli alberi, sollevare le tegole dei tetti, fino ad arrivare all’F5 che rade al suolo ogni cosa si trovi sul suo cammino fino ad eradicare le fondamenta di case ed edifici. In particolare, per la caduta di pressione atmosferica che viene a verificarsi durante il passaggio di un tornado violento (si stima di circa 100 hPa in pochi secondi) le strutture chiuse, per la differenza barica con l’esterno, esplodono letteralmente. I tornado più frequenti sono quelli compresi tra le classi F0 e F1, solo il 5% dei tornado è classificato come forte. I tornado devastanti (F4-F5) coprono una percentuale compresa tra l'1% e lo 0,1%, e sono per questo molto rari.

Incidenza dei tornado [modifica]

Le aree di maggior incidenza dei tornado (mappa NOAA)
Il fenomeno tornadico, per quanto possa verificarsi ovunque escludendo le zone polari, si presenta in alcune zone geografiche particolari che presentano con regolarità le condizioni ottimali per il suo sviluppo. La più famosa è la cosiddetta “Tornado Alley” (l'Area dei Tornado), negli Stati Uniti (il paese maggiormente colpito da questo fenomeno per frequenza e intensità). Questa zona comprende lo stato del Texas, l'Arkansas, l'Oklahoma, il Nebraska, Il Kansas, il Missouri, l'Iowa, il South Dakota e l'Illinois. Lo stato maggiormente coinvolto è sicuramente l’Oklahoma, dove si registra la maggior densità di tornado per 1.000 miglia quadrate.
Le cause che fanno di questa zona (la Tornado Alley) la più colpita dai tornado sono da ricercare nelle condizioni orografiche che la interessano: le grandi pianure che si trovano in quella zona sono comprese le grandi catene montuose degli Appalachi e delle Montagne Rocciose, in questo teatro circoscritto dalle montagne si scontrano due tipi di correnti molto differenti, la corrente artica del Canada e la corrente umida proveniente dal Golfo del Messico, lo scontro tra queste imponenti masse d’aria genera numerosi fronti temporaleschi di grandissima intensità da cui nascono sovente molti tornado, anche contemporaneamente.

La Tornado Alley
Altri paesi particolarmente interessati da questo fenomeno sono L’Australia, il Giappone e il Regno Unito. Anche l’Italia rientra a pieno titolo nelle zone maggiormente interessate da tornado. La probabilità che un tornado colpisca una determinata zona può essere valutata secondo la seguente relazione:
Dove P è la probabilità annuale che un punto nella regione S sia colpito da un tornado; a è la frequenza annuale di tornado sulla regione S; n è la frequenza annuale tornado sulla regione S. L’area presa in considerazione varia da paese a paese.
Dal punto di vista stagionale, i tornado si verificano in genere durante il periodo estivo, ma numerosi sono i tornado che si verificano durante l’autunno nelle zone tropicali.

Fenomeni simili [modifica]

Trombe marine [modifica]

Tromba marina presso le isole Keys (Florida)
Le trombe marine sono fenomeni simili ai tornado che si verificano sulle superfici lacuali o marine. Seguono un processo di sviluppo differente dai tornado terrestri: in generale, infatti, le trombe marine non necessitano di supercelle o di intense formazioni temporalesche mesocicloniche: spesso hanno origine da temporali di modesta entità o addirittura da nubi minori rispetto ai cumulonembi (Cumulus Congestus). L’origine delle trombe marine non segue la normale tornadogenesi: quasi sempre la loro nascita è dovuta ad una rotazione dei venti preesistente alla formazione della nuova di origine, la cui combinazione con un moto convettivo genera la tromba. La loro intensità è mediamente minore rispetto alle trombe d’aria, ma ci sono casi (rari) dove la tornadogenesi è uguale a quella dei tornado terrestri e l’intensità del fenomeno può essere straordinariamente considerevole. In questo caso la tromba marina viene detta tornadica.

Turbini di polvere [modifica]

Un turbine di polvere
Un altro fenomeno simile al tornado è il turbine di polvere (in americano “Dust Devil”, Diavolo di Polvere), una colonna di aria ascensionale rotatoria che solleva sul suo cammino sabbia o polvere. Si sviluppa in generale in zone desertiche e semiaride indipendente dalla formazione nuvolosa, questo significa che è possibile ammirare questo fenomeno in occasione di bel tempo. La sua formazione avviene di norma in giornate torride, dove il surriscaldamento del suolo e degli strati d’aria immediatamente vicini è notevole. Il turbine ha origine dal moto convettivo innescato da piccole correnti discendenti che coinvolgono le correnti ascensionali generate dal riscaldamento del terreno. Un turbine di polvere può durare dai pochi secondi a svariati minuti e molto raramente causa danni materiali (la velocità del vento di un turbine non è minimamente paragonabile a quella di un tornado). Le sue dimensioni sono estremamente variabili: l’altezza e il diametro di un turbine vanno entrambi dai pochi centimetri ai circa 200 metri.

Tornado in Italia [modifica]

Tromba marina a Terracina nel 2006
L'Italia è uno dei paesi con più alta incidenza di tornado a livello mondiale,[citazione necessaria] e nel Mediterraneo è sicuramente l’unico paese dove questo fenomeno si presenta regolarmente. Il fenomeno, meglio conosciuto come "tromba d'aria", si verifica maggiormente nel Lazio, Toscana, Liguria, Lombardia, Friuli, ma interessa anche la zona padana e la Puglia e raramente la Campania e l'Abruzzo. Nelle regioni settentrionali il periodo di incidenza maggiore si verifica verso la fine della stagione estiva, quando l’afflusso di correnti fredde nord-occidentali generano numerose formazioni temporalesche di rilevante intensità. L’intensità media dei fenomeni tornadici sulla penisola è di norma molto più bassa dei tornado americani, anche se non mancano nella storia meteorologia italiana trombe d'aria di notevole potenza. Secondo recenti studi, l’incidenza dei tornado in Italia è destinata a salire, mantenendo stabili i ritmi di crescita che si sono verificati negli ultimi 30 anni.[citazione necessaria]

I tornado più distruttivi della storia [modifica]
Tra i tornado più distruttivi in assoluto troviamo il tragicamente famoso “Tri-State Tornado” (il Tornado dei tre Stati) che si abbatté nel 1925 a Ellington (Missouri) e proseguì la sua corsa distruttiva fino a Princeton nell’Indiana attraversando tutto l’Illinois. Questo devastante tornado che coinvolse i tre Stati USA (da cui il nome) si stima sia stato il tornado più longevo della storia, durò circa 3 ore e mezzo e percorse un tragitto di ben 350 km con punte di velocità di 117 km/h. Oltre a provocare terribili devastazioni (classificato come possibile F5) portò alla morte 689 persone.Più recentemente un piccolo villaggio texano, Jarrel, nel 1997 è stato teatro di un terribile sistema temporalesco, che nella sola giornata del 27 maggio generò ben 11 tornado, di cui molti di incredibile intensità. La devastante ondata di tornado costò la vita a 30 persone.

Storia italiana [modifica]
Anche l’Italia ricorda degli eventi tragici legati al fenomeno dei tornado. Il tornado più violento mai verificatosi in Italia è sicuramente la “Tromba del Montello” presso il comune di Volpago del Montello in provincia di Treviso nel 1930. Si stima, in base al calcolo dei danni, che i venti raggiunsero velocità prossime ai 500 km/h, un fenomeno più unico che raro che durante il suo tragitto di 80 km percorso in 84 minuti costò la vita a 23 persone.Altro fenomeno interessante fu il tornado abbattutosi il 16 giugno del 1957 presso i piccoli comuni di Robecco e Vallescuropasso nell’Oltrepò Pavese, stimato potenziale F4, che ispirò la copertina de “La Domenica del Corriere” del 29 giugno di quell’anno.[1]Un grande tornado da segnalare è quello che investì il padovano e la Laguna di Venezia l’11 settembre 1970, dove un F4 generatosi sui Colli Euganei raggiunse la città lagunare per poi esaurirsi nel litorale del Cavallino lasciandosi alle spalle ben 36 vittime.[2] Per concludere, si ricorda un F3 in Puglia, nel comune di Sava dove non vi furono vittime ma i danni furono ingenti: case crollate, auto trovate ai primi e secondi piani delle abitazioni intatte eccetera. Altro tornado di una certa rilevanza in Italia risale al 7 luglio 2001, quando un probabile F2-F3 colpì diversi paesi della Brianza, causando numerosi danni, fra cui svariati capannoni scoperchiati e distrutti, e automobili spostate anche di 200 metri. Per fortuna, anche in questo caso non vi furono vittime nè feriti gravi.
L'ultimo tornado a causare delle vittime è avvenuto in Friuli-Venezia Giulia, l'8 agosto 2008, che ha colpito in particolare la zona di Grado e di Trieste. I danni più ingenti si sono verificati nella Laguna di Grado; in particolare nell'isola in cui ci sono state due vittime, due turisti norvegesi in vacanza.[3]

Note [modifica]
^ [1] I tornado storici italiani
^ [2] Immagini e testimonianze sulla tromba d'aria di Venezia dell'11 settembre 1970
^ [3] Nicola Pellicani. Tornado devasta Grado muoiono padre e figlio decine di feriti in Friuli. <>, 10 agosto 2008, 20

Run Over By A Tornado (Cow Shaken Up but OK)

Pierre-Auguste Renoir

Pierre Renoir-Images from a Master

Renoir Pierre Auguste






Renoir Pierre Auguste
Biografia e Opere
Renoir Pierre Auguste nasce nel 1841 da un modesto sarto di Limoges (Francia), sarà pittore ed incisore, ovvero uno dei più grandi coloristi francesi del XIX secolo. Per Renoir la pittura esprime la gioia di vivere o, per essere più precisi, la gioia di partecipare alla vita di tutto ciò che ci circonda e di apprezzare la bellezza al punto di sentire l'urgenza irrinunciabile di fissare sulla tela il ricordo di ogni percezione visiva; tutto ciò che esiste vive; tutto ciò che vive é bello; tutto ciò che é bello merita di essere dipinto. Renoir occupa un posto preponderante nell'ambito dell'impressionismo. Si devono a lui e a Monet i primi quadri dipinti secondo questa tecnica che si chiamerà «impressionista», nei quali la luce crea spazi vibranti e dove gli impulsi del sentimento generano una freschezza nuova. Ma, contrariamente a Monet, Renoir quasi non può concepire un quadro senza la presenza umana. Così, pur dedicandosi completamente al paesaggio è innanzitutto un pittore di figure e in special modo il pittore della donna.
QUOTAZIONI OPERE ARTE EDIZIONI ARTE ASTE OPERE ARTE
Dopo il trasferimento della famiglia a Parigi, il padre lo mette come apprendista in una bottega, dove egli si applica nella decorazione, dipingendo mazzetti di fiori, di piatti e tazze di porcellana. Grazie alla sua abilità, dopo pochi mesi dal suo arrivo, ha compiuto tali progressi che gli affidano i pezzi più delicati. Ma le ordinazioni si fanno sempre più rare, e la fabbrica che l'impiega, lo licenzia nel 1857. Promosso agli inizi del 1862 al concorso d'ammissione della Scuola Nazionale di Belle Arti, s'iscrive allo studio di Charles Gleyre. Sebbene sia studioso, i suoi professori lo giudicano indisciplinato, e gli rimproverano uno stile ardito, non abituale in quel luogo. Nell'autunno del 1862, Renoir fa amicizia con Alfred Sisley, Claude Monet e Frèdèric Bazille, nuovamente entrati nello studio di Gleyre; tutti e tre professano apertamente la loro ammirazione per i pittori anticonformisti dell'epoca. Ed è grazie a Monet che Renoir e i suoi nuovi amici guardano ciò che sta accadendo nel mondo dell'arte.. Il gruppo che dieci anni dopo costituirà il nucleo fondamentale degli impressionisti si trova riunito, quando Bazille, nel giro di qualche mese, presenta ai compagni Cézanne e Pissarro, che lavorano all'accademia svizzera. Con la chiusura dello studio di Gleyre nel gennaio del 1844 Renoir supera un ultimo esame per la Scuola di belle arti, e non vi rimette più piede. Nel Salone del 1864, Renoir è accettato e figura nel catalogo come allievo di Gleyre. In seguito, non avrà sempre questa possibilità anche se eviterà di inviare le tele più audaci. Se la sua arte ancora non volta le spalle alla tradizione, egli lascia già trasparire quella grazia venata di sensualità che impregnerà tutta la sua opera.
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Dal 1866, si fanno sentire gli accenti moderni, soprattutto visibili nei ritratti, ma essi sono più improntati verso il realismo di Courbet che all'esaltazione della luce dei pittori all'aperto. Per vederlo compiere il passo decisivo, bisogna aspettare l'anno 1869, quando, avendo raggiunto Monet a Bougival, esegue con quest'ultimo numerose versioni di una trattoria di campagna, "La Grenouillère" (collezione Reinhart, Winterthur). Come lui, egli analizza allora il fenomeno luminoso con occhi nuovi, impiegando nuovi procedimenti, come la soppressione dei dettagli e la frammentazione del tocco. Senza che i due pittori se ne rendano conto, il loro modo di interpretare la natura, abbandonando il contorno, dà il segnale al grande movimento che rivoluziona la pittura: l'impressionismo. Dopo qualche anno Renoir vive nella peggior miseria sostenendosi solo grazie alla generosità di qualche amico, soprattutto di Bazille, che godeva di una certa agiatezza. Dopo la guerra del 1870, Renoir incontra Paul Durand-Ruel che diventerà suo mercante, e il critico Thèodore Duret. Risale a quest'epoca il quadro "La rosa" (museo del Louvre, Parigi), che rappresenta una giovane donna, a seno nudo, che tiene in mano una rosa. Si può, per la prima volta, vedervi l'immagine che Renoir darà della donna: un corpo dalle forme piene, un viso rotondo con gli occhi stretti e a mandorla e un'aria di innocenza nell'atteggiamento. Nel 1874 partecipa alla prima mostra degli impressionisti, che si tiene al boulevard des Capucines. Le tele di Renoir sono, come quelle dei suoi amici, vivamente criticate, ma tuttavia esistono anche degli amatori. Il funzionario del ministero Victor Chocquet a cui farà il ritratto, poi l'editore Georges Charpentier, che gli compra un quadro e gli commissiona dei ritratti della famiglia ( "Madame Charpentier con i figli", esposto con successo al Salone del 1879; Metropolitan Museum, New York). Renoir dipinge durante questi anni le sue tele migliori. Queste esaltano la bellezza del corpo umano e l'armonia della natura, mettendo l'accento sulla gioia di vivere: "La loggia" (1874, Tate Gallery, Londra), "Il mulino della Gallette" e "L'altalena" (1876, museo Jeu de Paume, Parigi). Alcuni visi gli ispirano queste tavole luminose, nelle quali fa affiorare il fascino segreto della donna ( "La lettrice" 1875-76, museo Jeu de Paume, Parigi), dipinge "I canottieri a Chatou" (1879, National Gallery of Art, Washington), riflesso cangiante degli svaghi all'aria aperta sulla Senna. Ma ben presto Renoir interrompe per un certo tempo la sua ricerca impressionista, stimando di non poter andare oltre su questa strada. Questo ritorno alla tradizione classica si realizza nel corso di un viaggio in Italia (1881-82) dove, dopo Venezia, scopre a Roma gli affreschi di Raffaello e a Napoli la pittura pompeiana. Sentendo di non saper «né dipingere, né disegnare», si concentra sulla qualità del disegno, sulla raffigurazione dei dettagli per rendere più precisi i contorni delle forme, più netti i volumi. Una buona parte di ciò che costituiva il fascino del suo modo di dipingere viene abbandonato. I suoi toni diventano severi e la luce fredda, e la sua arte non è più animata dalla magia. Questo periodo è segnato da opere che non hanno ricevuto altra definizione che quella di «solide». Dopo aver partecipato alla settima manifestazione degli impressionisti nel 1882, l'anno seguente fa una mostra presso Durand-Ruel. Talvolta evade da Parigi per dipingere a Guernesey, o all'Estaque in compagnia di Cézanne. Non ha più preoccupazioni finanziarie grazie a Durand-Ruel che si accanisce nel diffondere le sue opere, così come quelle degli altri impressionisti, organizzando mostre a Parigi, Londra, Bruxelles, Vienna e New York. Allora nascono, nel ritrovato splendore, tele vivaci dove sono rese tutte le sottili dispersioni della luce. I raggi si impigliano alle forme, accentuano la pienezza e la freschezza delle carni, caricandole d'un potere di suggestione quasi magico "La dormiente" 1897, collezione privata. A partire dal 1912, il suo stato di salute peggiora, dipinge solo con grande difficoltà. La mano non può afferrare i pennelli e deve far ricorso all'aiuto di membri della famiglia per riuscire a fissarli alle dita. Tormentato dall'artrite e con le dita irrimediabilmente deformate, si faceva legare i pennelli ai polsi. Un amico che nel 1912 si era recato a visitarlo riferisce: "é sempre nelle stesse tristi condizioni, ma é sempre straordinario per la forza del carattere. Non può camminare e neppure alzarsi dalla poltrona e malgrado tutto, sempre lo stesso buon umore e la stessa felicità quando dipinge". La sua pittura afferra sempre con lo stesso slancio comunicativo i momenti più caldi della vita, prendendo a modelli i suoi familiari: la moglie, i figli Pierre, Jean e Claude, e anche la governante, che ritrae in diverse pose. Renoir si spegne il 3 dicembre 1919

mercoledì 27 agosto 2008

L'Apres-midi d'un Faune - The Paris Opera Ballet

Claude Debussy Museum

Claude Debussy




Claude Debussy

Biografia



Claude Achille Debussy, considerato l'iniziatore della musica moderna, nasce a Saint Germain en Laye il 22 agosto 1862. Nel 1869 inizia lo studio del pianoforte con l'italiano Cerutti e a soli 10 anni entra al Conservatorio di Parigi dove studia pianoforte e composizione.Dopo due tentativi, nel 1884 il giovane Claude Debussy ottiene il "Prix de Rome" con la Cantata "L'Enfant Prodigue", premio che gli permette di venire in Italia.L'opera giovanile di Claude Debussy portano nella musica europea, fluidità e colori nuovi. Famosi restano "La damoiselle élue" (1888) e "Cinq poèmes de Baudelaire" (1889), dove si sente l'influenza di Richard Wagner, "Prélude à l'aprés-midi d'un faune" (1892), i "Nocturnes", "Quartetto d'archi" (1893) e molte canzoni e pezzi che si ispirano alle liriche di Verlain.Il 19 ottobre 1899 Debussy sposa Rosalie Texier, che abbandona nel 1904 per andare a vivere con Emma Bardac e nel 1905 nasce la figlia Chou-chou.Nel 1905 Claude Debussy compone i tre movimenti sinfonici del famosissimo "La mer", "De l'aube à midi sur la mer" (Dall'alba al meriggio sul mare), "Jeux des vagues" (Giochi d'onde) e "Dialogue du vent e de la mer" (dialogo del vento e del mare).Debussy scrisse molta musica per pianoforte, per orchestra e per balletto utilizzando un suo stile particolarmente vario e fantasioso, leggero e sereno o veloce e incalzante, seguendo le emozioni ed immagini espresse.Nel 1911 viene rappresentato il mistero "Le Martyre de Saint Sebastien" il cui testo è opera del poeta Gabriele D'Annunzio.Debussy espresse a meraviglia il clima poetico, raffinato e decadente, della Belle Epoque, finita con la prima guerra mondiale e che in Francia si era sviluppato verso la fine del secolo scorso, da Baudelaire in poi.Il 7 dicembre 1915 Claud Debussy viene operato di un tumore intestinale ed il 25 marzo 1918 muore a Parigi.
Claude Debussy considerato l'iniziatore della musica moderna e amatissimo dai suoi concittadini venne sepolto nel Cimitero di Passy mentre Parigi era sotto il tiro dei cannoni dell'esercito Prussiano.

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