Anni '30: la chitarra elettrica nasce grazie a Adolf Rickembacker che, utilizzando dei pick-up magnetici, riesce ad amplificare il suono; ma si trattava di una "lap-steel", un modello che doveva essere suonato verticalmente. Fu negli anni successivi che Leo Fender la rese simile a quella che noi tutti oggi conosciamo.
1937: Valentino Airoldi di Galliate inizia ad armeggiare con vecchi ricevitori telefonici e costruisce un dispositivo costituito da una calamita e due bobine; mette quel rilevatore su un manico di chitarra, allaccia i capi delle bobine alla radio e dal cono ecco uscire, potente e distinto il suono della chitarra.
1943: Leo Fender progetta il prototipo della prima "solid body". Nasce così la "fender esquire", prima chitarra elettrica che rivoluzionò il mondo della musica.
1946: Leo Fender fonda la "Fender Electrical Instruments Company", ancora oggi conosciuta per la comodità e bellezza dei suoi strumenti.
Che cos'è una chitarra elettrica? La differenza principale tra la chitarra classica e quella elettrica è dovuta alla presenza di un piccolo dispositivo, pick-up composto da magneti posti in prossimità di ogni corda i quali percepiscono ogni movimento della stessa e lo trasformano in impulso elettrico e, quindi, in suono. Nella chitarra elettrica, quindi l'amplificazione non è affidata alla cassa acustica ma all'elettricità.
Com'è fatta una chitarra elettrica? Le chitarre elettriche sono caratterizzate da un corpo pieno, senza foro centrale, che permette di ridurre la risonanza della cassa. Il corpo è realizzato utilizzando alcuni tipi di legno duri (noce, frassino, mogano, acero); per aumentare la durata della nota mentre il manico è realizzato in genere con legni come il palissandro e l'ebano; su di esso vengono inseriti i tasti, generalmente di nickel, mentre sul corpo vengono praticati dei fori per l'inserimento dei pick-up.
Chi ha costruito la prima chitarra elettrica? La prima "chitarra acustica elettrificata" fu prodotta dalla ditta americana Ovation, che aggiunse ad una chitarra acustica un pick-up perfezionato, costituito da sei magneti diversi per ogni corda. Il primo ad adottare questo sistema fu Rickembacker che lanciò sul mercato, nel 1931, la chitarra elettroacustica. Oltre alle chitarre classiche-acustiche, con lo sviluppo del jazz, del blues. del country e del rock and roll, furono create chitarre completamente amplificate.
Chitarre e case di produzione... Nella seconda metà degli ani sessanta, con l'avvento di nuovi stili musicali, la produzione e la ricerca si incrementarono fino ad arrivare alla nostre attuali chitarre elettriche. Modelli come Gibson, Les Paul, Diavoletto, Explorer, Fender Telecaster e Stratocaster hanno contribuito a comporre la maggior parte della musica rock e non solo degli ultimi quarantanni. Anche i giapponesi hanno dato il loro contributo con multinazionali del suono come Yamaha, Ibanez, Takamine, dopo aver esordito con la clonazione di strumenti famosi sia acustici che elettrici, invasero il mercato mondiale con strumenti di ottima fattura. In Italia la ditta più famosa è Eko di Recanati, che produce la maggior parte delle chitarre acustiche ed elettriche in circolazione nel nostro paese.
1937: Valentino Airoldi di Galliate inizia ad armeggiare con vecchi ricevitori telefonici e costruisce un dispositivo costituito da una calamita e due bobine; mette quel rilevatore su un manico di chitarra, allaccia i capi delle bobine alla radio e dal cono ecco uscire, potente e distinto il suono della chitarra.
1943: Leo Fender progetta il prototipo della prima "solid body". Nasce così la "fender esquire", prima chitarra elettrica che rivoluzionò il mondo della musica.
1946: Leo Fender fonda la "Fender Electrical Instruments Company", ancora oggi conosciuta per la comodità e bellezza dei suoi strumenti.
Che cos'è una chitarra elettrica? La differenza principale tra la chitarra classica e quella elettrica è dovuta alla presenza di un piccolo dispositivo, pick-up composto da magneti posti in prossimità di ogni corda i quali percepiscono ogni movimento della stessa e lo trasformano in impulso elettrico e, quindi, in suono. Nella chitarra elettrica, quindi l'amplificazione non è affidata alla cassa acustica ma all'elettricità.
Com'è fatta una chitarra elettrica? Le chitarre elettriche sono caratterizzate da un corpo pieno, senza foro centrale, che permette di ridurre la risonanza della cassa. Il corpo è realizzato utilizzando alcuni tipi di legno duri (noce, frassino, mogano, acero); per aumentare la durata della nota mentre il manico è realizzato in genere con legni come il palissandro e l'ebano; su di esso vengono inseriti i tasti, generalmente di nickel, mentre sul corpo vengono praticati dei fori per l'inserimento dei pick-up.
Chi ha costruito la prima chitarra elettrica? La prima "chitarra acustica elettrificata" fu prodotta dalla ditta americana Ovation, che aggiunse ad una chitarra acustica un pick-up perfezionato, costituito da sei magneti diversi per ogni corda. Il primo ad adottare questo sistema fu Rickembacker che lanciò sul mercato, nel 1931, la chitarra elettroacustica. Oltre alle chitarre classiche-acustiche, con lo sviluppo del jazz, del blues. del country e del rock and roll, furono create chitarre completamente amplificate.
Chitarre e case di produzione... Nella seconda metà degli ani sessanta, con l'avvento di nuovi stili musicali, la produzione e la ricerca si incrementarono fino ad arrivare alla nostre attuali chitarre elettriche. Modelli come Gibson, Les Paul, Diavoletto, Explorer, Fender Telecaster e Stratocaster hanno contribuito a comporre la maggior parte della musica rock e non solo degli ultimi quarantanni. Anche i giapponesi hanno dato il loro contributo con multinazionali del suono come Yamaha, Ibanez, Takamine, dopo aver esordito con la clonazione di strumenti famosi sia acustici che elettrici, invasero il mercato mondiale con strumenti di ottima fattura. In Italia la ditta più famosa è Eko di Recanati, che produce la maggior parte delle chitarre acustiche ed elettriche in circolazione nel nostro paese.
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