Gino Coppedè (Firenze, 26 settembre 1866 – Roma, 20 settembre 1927) è stato un architetto, scultore e decoratore italiano.
Biografia
Figlio di Mariano Coppedè e fratello di Adolfo Coppedè (anch'egli architetto, suo il Castello Cova in piazza Sant'Ambrogio a Milano), fu un artista eclettico, sviluppò un suo stile ornamentale che coincise, nella scelta di alcuni motivi, con i caratteri più immediati dello stile Liberty.
A Genova progettò il Castello Mackenzie (nel 1890) e il Castello Bruzzo, la Villa Türcke, i palazzi Pastorino e Zuccarino; a Zoagli la Villa Merello.
Sull'Isola d'Elba suo è il Mausoleo Tonietti ed a Napoli il Palazzo Galli a Santa Lucia.
A Gino Coppedè si devono varie costruzioni a Messina, tra cui il Palazzo Costarelli (1913) in via Cannizzaro e il Palazzo Trevi (noto anche come Palazzo del Gallo) (1914) in via Centonze all'incrocio con via Santa Cecilia.
Inoltre a Roma il caratteristico gruppo di case (noto come Quartiere Coppedè) tra via Tagliamento e piazza Buenos Aires è di sua progettazione.
A Livorno, intorno al 1926, presentò il progetto per un grandioso stabilmento balneare, poi non realizzato.
La figlia di Gino Coppedè sposò l'architetto Gaetano Rapisardi, che pertanto collaborò col suocero nel suo studio romano.
Biografia
Figlio di Mariano Coppedè e fratello di Adolfo Coppedè (anch'egli architetto, suo il Castello Cova in piazza Sant'Ambrogio a Milano), fu un artista eclettico, sviluppò un suo stile ornamentale che coincise, nella scelta di alcuni motivi, con i caratteri più immediati dello stile Liberty.
A Genova progettò il Castello Mackenzie (nel 1890) e il Castello Bruzzo, la Villa Türcke, i palazzi Pastorino e Zuccarino; a Zoagli la Villa Merello.
Sull'Isola d'Elba suo è il Mausoleo Tonietti ed a Napoli il Palazzo Galli a Santa Lucia.
A Gino Coppedè si devono varie costruzioni a Messina, tra cui il Palazzo Costarelli (1913) in via Cannizzaro e il Palazzo Trevi (noto anche come Palazzo del Gallo) (1914) in via Centonze all'incrocio con via Santa Cecilia.
Inoltre a Roma il caratteristico gruppo di case (noto come Quartiere Coppedè) tra via Tagliamento e piazza Buenos Aires è di sua progettazione.
A Livorno, intorno al 1926, presentò il progetto per un grandioso stabilmento balneare, poi non realizzato.
La figlia di Gino Coppedè sposò l'architetto Gaetano Rapisardi, che pertanto collaborò col suocero nel suo studio romano.
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