mercoledì 16 dicembre 2009
Film - Christmas Carol
Christmas Carol
Regia: Robert Zemeckis
Sceneggiatura: Robert Zemeckis
Attori: Jim Carrey, Colin Firth, Christopher Lloyd, Bob Hoskins, Daryl Sabara, Jacquie Barnbrook, Molly C. Quinn, Robin Wright Penn, Fay Masterson, Gary Oldman, Cary Elwes, Julian Holloway, Ron Bottitta, Lesley Manville Fotografia: Robert Presley
Montaggio: Jeremiah O'Driscoll
Musiche: Alan Silvestri
Produzione: ImageMovers, Walt Disney Pictures
Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures Italia
Paese: USA 2009
Genere: Animazione, Drammatico, Fantasy
Durata: 96 Min
Sito Italiano
Sito Ufficiale
Trama del film A Christmas Carol:
Regia: Robert Zemeckis
Sceneggiatura: Robert Zemeckis
Attori: Jim Carrey, Colin Firth, Christopher Lloyd, Bob Hoskins, Daryl Sabara, Jacquie Barnbrook, Molly C. Quinn, Robin Wright Penn, Fay Masterson, Gary Oldman, Cary Elwes, Julian Holloway, Ron Bottitta, Lesley Manville Fotografia: Robert Presley
Montaggio: Jeremiah O'Driscoll
Musiche: Alan Silvestri
Produzione: ImageMovers, Walt Disney Pictures
Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures Italia
Paese: USA 2009
Genere: Animazione, Drammatico, Fantasy
Durata: 96 Min
Sito Italiano
Sito Ufficiale
Trama del film A Christmas Carol:
Ebenezer Scrooge (Jim Carrey) inizia le festività natalizie mostrando il suo solito disprezzo, urlando al suo fedele impiegato (Gary Oldman) e al gioviale nipote (Colin Firth). Ma quando gli spiriti del Natale Passato, Presente e Futuro lo portano in un viaggio che gli rivela delle verità che il Vecchio Scrooge non ama affrontare, capisce di dover aprire il suo cuore per compensare anni di cattiva condotta prima che sia troppo tardi.
mercoledì 2 dicembre 2009
La Chiocciola
La Chiocciola
La chiocciola è un gasteropode polmonato ciò significa che prende aria da un foro sotto la conchiglia, il suo corpo è molliccio e ricoperto di muco a differenza del conchiglia che è più dura. Le chiocciole si nutrono prevalentemente di ortaggi L'accoppiamento è guidato dall'olfatto, quando si incontrano, inizia il corteggiamento, prima si accarezzano con la radula, poi si posizionano faccia a faccia tenendo in posizione quasi verticale la parte davanti del corpo dopo di che si accoppiano. La chiocciola nasce sotto terra, protetta nel muco, le uova sono bianche di piccole dimensioni 5 mm di diametro circa, quando si schiudono, vengono alla luce le chioccioline delicate e trasparenti, ma già formate in tutte le sue parti.
giovedì 22 ottobre 2009
lunedì 5 ottobre 2009
Il Giardino dei Tarocchi - Capalbio
Il Giardino dei Tarocchi - Capalbio
Tra il 1979 il 1996, l'artista francese Niki De Saint Phalle ha realizzato, nel cuore della Maremma, in una zona posta tra il litorale costiero e le coline più boscose dell'entroterra, l'opera che può essere considerata la sintesi di tutto il suo percorso artistico. Questa è composta da gigantesche sculture, alte circa 12/15 metri che raffigurano i ventidue Arcani Maggiori delle carte dei Tarocchi. Fonte d'ispirazione alla realizzazione di questo esoterico giardino è stato sicuramente il meraviglioso parco Guell dell'architetto Gaudì a Barcellona, infatti sono evidenti le analogie tra l'opera di Niki De Saint Phalle e quella dell'artista spagnolo non solo per l'uso dei materiali ma anche per la forte carica simbolica racchiusa in tutto l'intervento. Le sculture sono state realizzate internamente con tondino di ferro sagomato e saldato a formare una rete fitta e intrecciata con una forma che già assomigliava alla scultura. Quest'intreccio di ferro è stato riempito e rivestito di cemento costituendo la parte grezza ed in seguito è stato rivestito con mosaici a specchio, vetri pregiati e tessere di ceramica, lavorate e cotte sul posto. Tutto il giardino è recintato da un muro di tufo in cui si inserisce il singolare progetto della biglietteria, opera dell'architetto Mario Botta. Il Giardino dei Tarocchi è nato grazie alla solidarietà della famiglia Caracciolo che ha dato all'artista la possibilità di realizzare questo giardino fantastico in un appezzamento di terreno di loro proprietà. Oggi il giardino è diventato una fondazione privata ed i suoi introiti servono alla sua manutenzione.
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domenica 4 ottobre 2009
Stacey O'Brien Wesley "Il Gufo"
Una perfetta Love Story (con le iniziali maiuscole, proprio come il film). Lei, Stacey, graziosa, un po’ solitaria, con lo spettro della malattia dietro l’angolo. Lui, Wesley, amabile, imprevedibile e giocherellone, ma di polso. Tra i due scocca inevitabile la scintilla. Tutto sembrerebbe normale, persino banale, non fosse che lui, lui Wesley, è un adorabile gufo da granaio (a essere precisini, un barbagianni). Stacey lo accoglie fin da piccolo, lo accudisce, e i due diventano inseparabili. Narrata con brio, con sentimento ma senza sentimentalismi, la favola incredibilmente vera di un rapporto speciale e unico, dove non importa più chi sia l’essere umano e chi l’animale; una vicenda che scalda il cuore, «un inedito incrocio tra il John Grogan di Io e Marley e un Nicholas Sparks meno sdolcinato» («The Seattle Times»).
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domenica 27 settembre 2009
Film - Yellow Submarine
La Disney reinventai Beatles in 3d
“Yellow Submarine”, il remake animato da Robert Zemeckis
A oltre quarant'anni dal viaggio di Old Fred in un sommergibile giallo verso Pepperlandia, il film animato Yellow Submarine potrebbe avere il suo remake grazie ad un accordo in via di definizione fra il regista Robert Zemeckis e gli studios di Walt Disney. Il film originale, prodotto nel 1968 da United Artists e King Features Syndacate sulla base dei testi di Lee Minoff, era stato un grande successo: la storia era ambientata in un paradiso sotto il mare in cui regnano felicità e canzoni finché viene invaso dai Biechi blu. L'unico a riuscire a scappare é il giovane Fred che va a Liverpool e chiede ai Beatles aiuto per liberare la sua terra. I Fab Four si mettono in viaggio e vengono coinvolti in una serie di straordinari incontri e avventure.Zemeckis vanta la firma di produzioni animate di grande successo come The Polar Express, Chi ha incastrato Roger Rabbit e Beowulf: l'idea che ha è di rifare Yellow Submarine ricorrendo alla tecnica della «performance capture», che attraverso tute speciali fatte indossare agli attori consente di catturare le loro immagini ed espressioni per poi trasformarle in animazione digitale. Se l'originale Yellow Submarine, diretto da George Dunning con i disegni di Heinz Edelmann, fu una pellicola a due dimensioni, il remake potrebbe averne dunque tre grazie alla «performance capture» con la quale Zemeckis ha realizzato A Christmas Carol, tratto dal Racconto di Natale di Dickens, che uscirà a novembre negli Stati Uniti sempre per la Disney. L'intenzione del regista, ha rivelato il magazine Variety, è di confezionare la nuova versione di Yellow Submarine entro le Olimpiadi del 2012, che inizieranno a fine luglio a Londra.Se però Walt Disney non conferma ancora l'accordo è perché restano da sciogliere i nodi sull'acquisizione dei diritti delle musiche del film, basate su canzoni di John Lennon e Paul McCartney, che includono oltre a Yellow Submarine, titoli amatissimi come Eleanor Rigby, Lucy in the Sky With Diamonds, When I'm Sixty-Four e With a Little Help From My Friends. A complicare il negoziato sui diritti dei Beatles c'è il fatto quelli relativi a numerose canzoni vennero acquistati anni fa dalla pop star Michael Jackson, ora scomparso, la cui eredità è oggetto di una contesa fra parenti dagli esiti ancora non chiari.Nel 1968 il film animato psichedelico basato sulla musica dei Beatles vide attori professionisti dare le voci ai personaggi animati di Paul McCartney, John Lennon, George Harrison e Ringo Starr e ora Zemeckis ha fatto sapere di puntare a reclutare voci delle star di Hollywood per ripetere l'impresa. Fra i più gettonati per dare voce a Paul McCartney, secondo quanto scrive il New York Times, vi sarebbe Daniel Radosh. L'intenzione della Disney non sarebbe comunque di fermarsi al puro e semplice remake del film, ma c'è anche l'ipotesi di realizzare un musical teatrale per il pubblico di Broadway, proprio come è stato fatto con il Re Leone. L'ipotesi di un ritorno di Yellow Submarine ha innescato le reazioni dei fan del popolare complesso britannico che hanno dato vita sui blog ad un vivace confronto fra i nostalgici che si oppongono denunciando il «rischio di commettere un sacrilegio» e i favorevoli come Connor McNicholas, ex direttore del magazine «Nme», secondo il quale «la produzione a tre dimensioni fa oramai parte della nostra cultura e bisogna consentire anche ai Beatles di viverci dentro».
“Yellow Submarine”, il remake animato da Robert Zemeckis
A oltre quarant'anni dal viaggio di Old Fred in un sommergibile giallo verso Pepperlandia, il film animato Yellow Submarine potrebbe avere il suo remake grazie ad un accordo in via di definizione fra il regista Robert Zemeckis e gli studios di Walt Disney. Il film originale, prodotto nel 1968 da United Artists e King Features Syndacate sulla base dei testi di Lee Minoff, era stato un grande successo: la storia era ambientata in un paradiso sotto il mare in cui regnano felicità e canzoni finché viene invaso dai Biechi blu. L'unico a riuscire a scappare é il giovane Fred che va a Liverpool e chiede ai Beatles aiuto per liberare la sua terra. I Fab Four si mettono in viaggio e vengono coinvolti in una serie di straordinari incontri e avventure.Zemeckis vanta la firma di produzioni animate di grande successo come The Polar Express, Chi ha incastrato Roger Rabbit e Beowulf: l'idea che ha è di rifare Yellow Submarine ricorrendo alla tecnica della «performance capture», che attraverso tute speciali fatte indossare agli attori consente di catturare le loro immagini ed espressioni per poi trasformarle in animazione digitale. Se l'originale Yellow Submarine, diretto da George Dunning con i disegni di Heinz Edelmann, fu una pellicola a due dimensioni, il remake potrebbe averne dunque tre grazie alla «performance capture» con la quale Zemeckis ha realizzato A Christmas Carol, tratto dal Racconto di Natale di Dickens, che uscirà a novembre negli Stati Uniti sempre per la Disney. L'intenzione del regista, ha rivelato il magazine Variety, è di confezionare la nuova versione di Yellow Submarine entro le Olimpiadi del 2012, che inizieranno a fine luglio a Londra.Se però Walt Disney non conferma ancora l'accordo è perché restano da sciogliere i nodi sull'acquisizione dei diritti delle musiche del film, basate su canzoni di John Lennon e Paul McCartney, che includono oltre a Yellow Submarine, titoli amatissimi come Eleanor Rigby, Lucy in the Sky With Diamonds, When I'm Sixty-Four e With a Little Help From My Friends. A complicare il negoziato sui diritti dei Beatles c'è il fatto quelli relativi a numerose canzoni vennero acquistati anni fa dalla pop star Michael Jackson, ora scomparso, la cui eredità è oggetto di una contesa fra parenti dagli esiti ancora non chiari.Nel 1968 il film animato psichedelico basato sulla musica dei Beatles vide attori professionisti dare le voci ai personaggi animati di Paul McCartney, John Lennon, George Harrison e Ringo Starr e ora Zemeckis ha fatto sapere di puntare a reclutare voci delle star di Hollywood per ripetere l'impresa. Fra i più gettonati per dare voce a Paul McCartney, secondo quanto scrive il New York Times, vi sarebbe Daniel Radosh. L'intenzione della Disney non sarebbe comunque di fermarsi al puro e semplice remake del film, ma c'è anche l'ipotesi di realizzare un musical teatrale per il pubblico di Broadway, proprio come è stato fatto con il Re Leone. L'ipotesi di un ritorno di Yellow Submarine ha innescato le reazioni dei fan del popolare complesso britannico che hanno dato vita sui blog ad un vivace confronto fra i nostalgici che si oppongono denunciando il «rischio di commettere un sacrilegio» e i favorevoli come Connor McNicholas, ex direttore del magazine «Nme», secondo il quale «la produzione a tre dimensioni fa oramai parte della nostra cultura e bisogna consentire anche ai Beatles di viverci dentro».
mercoledì 23 settembre 2009
Giulio Menichelli suona il Barbiere di Siviglia alla Basilica di Massenzio a 15 anni
Concerto del 22/6/08 alla Basilica di Massenzio di Roma organizzato per la Festa della Musica. Orchestra Petrassi diretta dal M° Fausto Di Cesare.
Georg Solti
Georg Solti
Georg Solti, nato György Stern (Budapest, 21 ottobre 1912 – Antibes, 5 settembre 1997), è stato un direttore d'orchestra ungherese naturalizzato inglese.
Bacchetta tra le massime del Novecento, Solti è stato interprete estroverso e coinvolgente, attento al dettaglio sonoro come pochi. Uomo dotato di ricco sense of humor, è ricordato, tra l'altro, per il suo enigmatico e accattivante sorriso. Tra le sue caratteristiche direttoriali spiccano l'acuta tensione narrativa e descrittiva, la virtuosistica enfatizzazione degli ottoni e una rara sapienza teatrale, provata dalle numerose letture operistiche, in gran parte eccellenti e vivamente apprezzate da pubblico e critica. La sua discografia è immensa, e molte delle sue incisioni, sempre di preziosa qualità, sono considerate di riferimento.
Nel documentario biografico di Peter Maniura (The Making of a Maestro del 1997), a lui dedicato, Solti stesso racconta che suo padre mutò il cognome Stern in Solti nel tentativo di proteggere la propria famiglia, ebrea, dall'antisemitismo. Lo stesso si legge nella sua autobiografia.
Allievo di Dohnányi, Bartók e Kodaly, György studiò pianoforte e direzione d'orchestra all'Accademia Franz Liszt della natia Budapest. Dopo aver fatto da maestro sostituto fin dal 1932, nel 1938 debuttò come direttore e concertatore al Teatro dell'Opera di Budapest con Le nozze di Figaro di Mozart. Fu assistente di Toscanini al Festival di Salisburgo. Nel 1939, a causa dell'imminente invasione nazista, fuggì in Svizzera, dove si affermò come pianista, vincendo nel 1942 il primo premio al prestigioso Concorso internazionale di Ginevra.
Nel dopoguerra fu direttore musicale della Bayerische Staatsoper di Monaco (1946-1952) e della Frankfurt Oper. Nel 1951 debuttò come direttore al Festival di Salisburgo con l'Idomeneo di Mozart.
Nel 1961 fu chiamato a dirigere al Covent Garden di Londra, del quale fu direttore musicale fino al 1971, incarico che negli stessi anni non gli vietò di collaborare con alcune delle maggiori orchestre europee e americane (tra l'altro, fu direttore della Dallas Symphony Orchestra dal 1961 al 1962).
Sposò una conduttrice televisiva inglese, Valerie Pitts, che conobbe in occasione di un'intervista nel 1964. Fu insignito dell'Ordine dell'Impero Britannico nel 1968 e nel 1972 fu naturalizzato cittadino del Regno Unito.
È stato direttore della Chicago Symphony Orchestra dal 1969 al 1991, dell'Orchestra de Paris dal 1972 al 1975 e della London Philharmonic Orchestra dal 1979 al 1983.
Avendo compreso da subito l'importanza e il significato del disco nella cultura musicale contemporanea ed entusiasmandosi di fronte a ogni progresso tecnologico legato alla registrazione del suono, Solti sviluppò una lunga e produttiva collaborazione con John Culshaw, ingegnere del suono della Decca, la casa discografica londinese con cui lavorò - in esclusiva, se si eccettuano poche incisioni realizzate con la RCA - per cinquant'anni, dal 1947.
Tra i frutti di questo sodalizio artistico spicca la prima incisione in studio assoluta dell' Anello del Nibelungo di Wagner, realizzata coi Wiener Philharmoniker e un cast di interpreti di altissimo livello dal 1958al 1965, una tappa fondamentale sia della storia della discografia sia del capolavoro wagneriano. La sua interpretazione della Tetralogia spicca per dinamismo e straordinaria vitalità, con una pulsazione incessante e uno sfarzo sonoro tutt'ora ineguagliati. Per la prima volta si fece largo uso della moderna "teatralità d'altoparlante" e degli effetti speciali prescritti da Wagner, come l'uso di diciotto incudini, tre corni da caccia, l'alphorn, il suono della forgiatura della spada etc.
Non meno memorabili sono le incisioni soltiane di altri drammi wagneriani, specialmente il Tannhäuser e il Parsifal (tutti incisi con la Filarmonica di Vienna tranne uno, Der fliegende Holländer, diretto a Chicago), nonché delle opere di Richard Strauss (che conobbe personalmente nel 1949), di Verdi, di Mozart, di Mahler e del suo maestro Bartók.
Con la Chicago Symphony Orchestra, la London Philharmonic Orchestra e i Wiener Philharmoniker ha affrontato e inciso un ampio repertorio sinfonico, che comprende l'integrale delle sinfonie di Beethoven, Brahms, Bruckner, Elgar, Schumann e Mahler.
Nel 1983, in occasione del centenario della morte di Wagner, gli fu affidata l'esecuzione dell'intero Ring al Festival di Bayreuth. Il 5 dicembre 1991, invece, ha diretto il Requiem di Mozart nella cattedrale di santo Stefano, a Vienna, durante la solenne messa di suffragio celebrata per i duecento anni dalla morte del compositore austriaco.
Fino alla sua scomparsa, Solti ha continuato ad ampliare il proprio repertorio - che comprese anche autori del Settecento, tra cui Johann Sebastian Bach e Georg Friedrich Händel, e fino a La Bohème e a Tosca di Puccini -, entusiasmandosi in ultimo per la musica di Shostakovich. È morto improvvisamente nel 1997, nel pieno dell'attività.
Nella sua lunga ed esaltante carriera ha vinto 33 Grammy Awards ed è stato candidato per ulteriori 74, più di qualunque altro artista in qualsiasi categoria.
Legato alla Svizzera, soggiornò spesso nella sua casa di Villars sur Ollon ma, innamorato dell'Italia, dagli anni Sessanta Solti trascorse molto del suo tempo libero anche in Toscana.
Georg Solti, nato György Stern (Budapest, 21 ottobre 1912 – Antibes, 5 settembre 1997), è stato un direttore d'orchestra ungherese naturalizzato inglese.
Bacchetta tra le massime del Novecento, Solti è stato interprete estroverso e coinvolgente, attento al dettaglio sonoro come pochi. Uomo dotato di ricco sense of humor, è ricordato, tra l'altro, per il suo enigmatico e accattivante sorriso. Tra le sue caratteristiche direttoriali spiccano l'acuta tensione narrativa e descrittiva, la virtuosistica enfatizzazione degli ottoni e una rara sapienza teatrale, provata dalle numerose letture operistiche, in gran parte eccellenti e vivamente apprezzate da pubblico e critica. La sua discografia è immensa, e molte delle sue incisioni, sempre di preziosa qualità, sono considerate di riferimento.
Nel documentario biografico di Peter Maniura (The Making of a Maestro del 1997), a lui dedicato, Solti stesso racconta che suo padre mutò il cognome Stern in Solti nel tentativo di proteggere la propria famiglia, ebrea, dall'antisemitismo. Lo stesso si legge nella sua autobiografia.
Allievo di Dohnányi, Bartók e Kodaly, György studiò pianoforte e direzione d'orchestra all'Accademia Franz Liszt della natia Budapest. Dopo aver fatto da maestro sostituto fin dal 1932, nel 1938 debuttò come direttore e concertatore al Teatro dell'Opera di Budapest con Le nozze di Figaro di Mozart. Fu assistente di Toscanini al Festival di Salisburgo. Nel 1939, a causa dell'imminente invasione nazista, fuggì in Svizzera, dove si affermò come pianista, vincendo nel 1942 il primo premio al prestigioso Concorso internazionale di Ginevra.
Nel dopoguerra fu direttore musicale della Bayerische Staatsoper di Monaco (1946-1952) e della Frankfurt Oper. Nel 1951 debuttò come direttore al Festival di Salisburgo con l'Idomeneo di Mozart.
Nel 1961 fu chiamato a dirigere al Covent Garden di Londra, del quale fu direttore musicale fino al 1971, incarico che negli stessi anni non gli vietò di collaborare con alcune delle maggiori orchestre europee e americane (tra l'altro, fu direttore della Dallas Symphony Orchestra dal 1961 al 1962).
Sposò una conduttrice televisiva inglese, Valerie Pitts, che conobbe in occasione di un'intervista nel 1964. Fu insignito dell'Ordine dell'Impero Britannico nel 1968 e nel 1972 fu naturalizzato cittadino del Regno Unito.
È stato direttore della Chicago Symphony Orchestra dal 1969 al 1991, dell'Orchestra de Paris dal 1972 al 1975 e della London Philharmonic Orchestra dal 1979 al 1983.
Avendo compreso da subito l'importanza e il significato del disco nella cultura musicale contemporanea ed entusiasmandosi di fronte a ogni progresso tecnologico legato alla registrazione del suono, Solti sviluppò una lunga e produttiva collaborazione con John Culshaw, ingegnere del suono della Decca, la casa discografica londinese con cui lavorò - in esclusiva, se si eccettuano poche incisioni realizzate con la RCA - per cinquant'anni, dal 1947.
Tra i frutti di questo sodalizio artistico spicca la prima incisione in studio assoluta dell' Anello del Nibelungo di Wagner, realizzata coi Wiener Philharmoniker e un cast di interpreti di altissimo livello dal 1958al 1965, una tappa fondamentale sia della storia della discografia sia del capolavoro wagneriano. La sua interpretazione della Tetralogia spicca per dinamismo e straordinaria vitalità, con una pulsazione incessante e uno sfarzo sonoro tutt'ora ineguagliati. Per la prima volta si fece largo uso della moderna "teatralità d'altoparlante" e degli effetti speciali prescritti da Wagner, come l'uso di diciotto incudini, tre corni da caccia, l'alphorn, il suono della forgiatura della spada etc.
Non meno memorabili sono le incisioni soltiane di altri drammi wagneriani, specialmente il Tannhäuser e il Parsifal (tutti incisi con la Filarmonica di Vienna tranne uno, Der fliegende Holländer, diretto a Chicago), nonché delle opere di Richard Strauss (che conobbe personalmente nel 1949), di Verdi, di Mozart, di Mahler e del suo maestro Bartók.
Con la Chicago Symphony Orchestra, la London Philharmonic Orchestra e i Wiener Philharmoniker ha affrontato e inciso un ampio repertorio sinfonico, che comprende l'integrale delle sinfonie di Beethoven, Brahms, Bruckner, Elgar, Schumann e Mahler.
Nel 1983, in occasione del centenario della morte di Wagner, gli fu affidata l'esecuzione dell'intero Ring al Festival di Bayreuth. Il 5 dicembre 1991, invece, ha diretto il Requiem di Mozart nella cattedrale di santo Stefano, a Vienna, durante la solenne messa di suffragio celebrata per i duecento anni dalla morte del compositore austriaco.
Fino alla sua scomparsa, Solti ha continuato ad ampliare il proprio repertorio - che comprese anche autori del Settecento, tra cui Johann Sebastian Bach e Georg Friedrich Händel, e fino a La Bohème e a Tosca di Puccini -, entusiasmandosi in ultimo per la musica di Shostakovich. È morto improvvisamente nel 1997, nel pieno dell'attività.
Nella sua lunga ed esaltante carriera ha vinto 33 Grammy Awards ed è stato candidato per ulteriori 74, più di qualunque altro artista in qualsiasi categoria.
Legato alla Svizzera, soggiornò spesso nella sua casa di Villars sur Ollon ma, innamorato dell'Italia, dagli anni Sessanta Solti trascorse molto del suo tempo libero anche in Toscana.
venerdì 18 settembre 2009
Granada Alhambra
L'Alhambra, la storia
Quando i mori decisero di costruire una roccaforte che vigilasse sopra Granada, scelsero di farlo sulle rovine di un'antica roccaforte chiamata Alcazaba, chiamando la loro nuova cittadella Al-Qal aal-Hmbra, che in lingua araba significa " fortezza rossa". Molto probabilmente il nome è legato al colore dei mattoni cotti al sole che furono impiegati per erigere le mura esterne. Il nome Alhambra è l'adattamento alla lingua spagnola. Nata come cittadella militare dove vivevano i soldati e con all'interno abitazioni, negozi, moschee e anche un ospedale e una zecca reale, durante il regno di Yusuf I fu trasformata in un palazzo con all'interno splendidi cortili, giardini, fontane, giochi di luce e ombre. E' una vera sorpresa entrare e scoprire quale contrasto ci sia tra l'aspetto militare della fortezza vista dall'esterno e la delicatezza degli spazi interni. All'interno del complesso sono visibili quelle che erano le due zone principali: la zona militare o Alcazaba, quartiere della guardia reale, e la medina dove ci sono i celebri Palazzi Nazaríes e i resti della case dei nobili che abitavano nell'Alhambra.
Quando i mori decisero di costruire una roccaforte che vigilasse sopra Granada, scelsero di farlo sulle rovine di un'antica roccaforte chiamata Alcazaba, chiamando la loro nuova cittadella Al-Qal aal-Hmbra, che in lingua araba significa " fortezza rossa". Molto probabilmente il nome è legato al colore dei mattoni cotti al sole che furono impiegati per erigere le mura esterne. Il nome Alhambra è l'adattamento alla lingua spagnola. Nata come cittadella militare dove vivevano i soldati e con all'interno abitazioni, negozi, moschee e anche un ospedale e una zecca reale, durante il regno di Yusuf I fu trasformata in un palazzo con all'interno splendidi cortili, giardini, fontane, giochi di luce e ombre. E' una vera sorpresa entrare e scoprire quale contrasto ci sia tra l'aspetto militare della fortezza vista dall'esterno e la delicatezza degli spazi interni. All'interno del complesso sono visibili quelle che erano le due zone principali: la zona militare o Alcazaba, quartiere della guardia reale, e la medina dove ci sono i celebri Palazzi Nazaríes e i resti della case dei nobili che abitavano nell'Alhambra.
martedì 15 settembre 2009
Film -Il Miglio Verde - The Green Mile
Il Miglio Verde (The Green Mile)
Regia: Frank aranbot
Produzione: U.S.A. - 1999 - Dramm.
Durata: 188'
Interpredi:Tom Hanks, David Morse, Michael Clarke Duncan, James Cromwell, Sam Rockwell, William Sadler, Harry Dean Stanton, Graham Greene, Bonnie Hunt, Michael Jeter
Sceneggiatura:Frank Darabont (tratto da Stephen King)Fotografia: David Tattersall
Scenografia: Terence Marsh
Costumi: Karyn Wagner
Montaggio: Richard Francis-Bruce
Musiche: Thomas Newman
Effetti Speciali: Jason Gustafson
Trama:
1932. Penitenziario di Cold Mountain. Nel braccio "E" del carcere vengono rinchiusi i prigionieri in attesa di finire sulla sedia elettrica: tre celle per parete separate da un corridoio in linoleum verde, detto "Il Miglio Verde", che dista 60 passi dalla stanza dell'esecuzione. Quando un giorno vi viene rinchiuso un enorme nero, l'apparentemente mite John Coffey, condannato per aver massacrato due bambine, il monotono corso della vita del braccio viene sconvolto da strane e inspiegabili guarigioni operate dal nuovo arrivato. Dopo l'iniziale sconcerto, il capo-reparto Paul Edgecombe tenta l'azzardo di portarlo dalla moglie del direttore del carcere, malata di tumore...
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Film -Il Miglio Verde - The Green Mile
lunedì 17 agosto 2009
Tu di che razza sei?
Film - Caillac Records
Cadillac Records
(Cadillac Records)
Regia: Darnell Martin
Sceneggiatura: Darnell Martin
Attori: Emmanuelle Chriqui, Jeffrey Wright, Beyoncé Knowles, Adrien Brody, Gabrielle Union, Columbus Short, Mos Def, Cedric The Entertainer, Norman Reedus, Eamonn Walker, Eric Bogosian, Tammy Blanchard, Shiloh Fernandez Ruoli ed Interpreti
Fotografia: Anastas N. Michos
Montaggio: Peter C. Frank
Musiche: Terence Blanchard
Produzione: Sony Music Film, Parkwood Pictures
Distribuzione: Sony Pictures Releasing Italia
Paese: USA 2008
Uscita Cinema: 29/05/2009
Genere: Drammatico, Musical
Durata: 109 Min
Formato: Colore 35MM - 2.35 : 1
(Cadillac Records)
Regia: Darnell Martin
Sceneggiatura: Darnell Martin
Attori: Emmanuelle Chriqui, Jeffrey Wright, Beyoncé Knowles, Adrien Brody, Gabrielle Union, Columbus Short, Mos Def, Cedric The Entertainer, Norman Reedus, Eamonn Walker, Eric Bogosian, Tammy Blanchard, Shiloh Fernandez Ruoli ed Interpreti
Fotografia: Anastas N. Michos
Montaggio: Peter C. Frank
Musiche: Terence Blanchard
Produzione: Sony Music Film, Parkwood Pictures
Distribuzione: Sony Pictures Releasing Italia
Paese: USA 2008
Uscita Cinema: 29/05/2009
Genere: Drammatico, Musical
Durata: 109 Min
Formato: Colore 35MM - 2.35 : 1
Trama del film Cadillac Records: Ambientato nell'universo musicale della Chicago degli anni 50, il film segue l'ascesa e il declino dell'etichetta musicale Chess Records e ci fa rivivere l'epopea di personaggi leggendari come Muddy Waters, Leonard Chess, Little Walter, Howlin' Wolf, Etta James e Chuck Berry.
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